Allarme Acqua a Benevento: Altrabenevento Sollecita la Procura per Chiusure Immediate, Inclusi i Pozzi di Pezzapiana
La società Gesesa ha recentemente annunciato la disattivazione del pozzo di Campo Mazzoni, una misura resasi necessaria a seguito della rilevazione di una concentrazione allarmante di tetracloroetilene, pari a 47,4 microgrammi per litro. Questo valore si posiziona a ben 40 volte il limite massimo accettabile per la contaminazione (fissato a 1,1 microgrammi/litro) e quasi cinque volte oltre la soglia di potabilità, stabilita a 10 microgrammi/litro.
Fin dal novembre 2018, l’associazione Altrabenevento, affiancata dal Comitato Qualità dell’Acqua, ha incessantemente sollecitato l’interdizione dei pozzi che servono la zona bassa della città, a causa dell’ormai conclamata presenza di questo pericoloso agente inquinante. Nonostante le ripetute evidenze e i richiami, sia la dirigenza della Gesesa che il sindaco Mastella avevano costantemente rassicurato la cittadinanza, affermando che l’acqua fosse di eccellente qualità e pienamente idonea al consumo.
Un anno or sono, una ditta operante nel rione Ferrovia aveva prudentemente interrotto l’utilizzo del proprio pozzo, destinato alla produzione alimentare, per una concentrazione di tetracloroetilene di 2,4 microgrammi/litro. Risulta paradossale notare come, con la medesima quantità di inquinante, l’acqua sia stata invece regolarmente distribuita ai residenti dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro Storico per tutti gli usi domestici, dal bere alla preparazione di cibi come dolci e pasta, fino al lavaggio degli alimenti e alla cottura.
Attualmente, la Gesesa e l’Amministrazione Comunale di Benevento si sono trovate costrette a intervenire chiudendo il pozzo di Campo Mazzoni. Tuttavia, non è stata fornita alcuna delucidazione in merito a quanto a lungo gli abitanti della zona bassa della città abbiano inconsapevolmente consumato acqua contaminata e non potabile. La questione più pressante resta l’inspiegabile mantenimento in funzione dei pozzi di Pezzapiana, i quali attingono acqua dalla medesima falda acquifera compromessa e continuano a rifornire i quartieri più popolosi.
Di fronte a questa grave situazione, Altrabenevento rivolge un appello urgente alla Procura della Repubblica, richiedendo il sequestro e la conseguente disattivazione di tutti i pozzi – sia pubblici che privati – che prelevano acqua dalla falda sottostante il capoluogo, al fine di salvaguardare in maniera intransigente la salute pubblica.
