Avellino Sotto la Morsa delle Nuove Povertà: L’Impatto della Crisi Covid-19
L’inizio del nuovo anno porta con sé una preoccupante espansione del numero di famiglie in precarietà economica, duramente colpite dalle ripercussioni della crisi sanitaria globale. Questa profonda recessione non ha risparmiato l’Irpinia e, in particolare, la città di Avellino.
In risposta a tale scenario, la federazione provinciale di Coldiretti ha organizzato una significativa iniziativa: una distribuzione eccezionale di derrate alimentari locali, frutto della generosità delle aziende agricole, che si terrà dal 5 all’8 gennaio. Il punto di raccolta e smistamento designato è la mensa della parrocchia SS Trinità dei Poveri, situata in via Morelli e Silvati. Francesco Acampora, presidente, e Maria Tortoriello, codirettrice di Coldiretti Avellino, hanno sottolineato l’intenzione del comparto agricolo di esprimere una solida solidarietà verso le componenti più vulnerabili della società, ciò avviene malgrado le notevoli difficoltà che il settore stesso affronta a causa delle misure restrittive in atto. Hanno aggiunto che la loro organizzazione ambisce a fungere da baluardo sociale, pienamente cosciente del ruolo cruciale che l’agricoltura riveste in questa congiuntura storica.
Don Vitaliano Della Sala, vicedirettore della Caritas di Avellino, ha rivelato un’ulteriore e allarmante crescita delle richieste di aiuto presso la mensa, che ora assiste circa 400 nuclei familiari. Questa tendenza inquietante trova conferma nei dati recenti di Eurostat, che indicano come il 41,4% della popolazione campana sia a rischio di indigenza ed emarginazione sociale.
Analizzando le fasce più fragili tra coloro che necessitano di assistenza, Coldiretti stima che una quota significativa, il 21%, sia composta da minori di 15 anni. Gli anziani oltre i 65 anni costituiscono quasi il 9% di questa platea, mentre le persone senza fissa dimora rappresentano il 3%, secondo le recenti statistiche Fead.
La Coldiretti ha evidenziato come i “nuovi poveri” includano individui che hanno perso l’occupazione, piccoli commercianti o artigiani costretti a cessare la propria attività, lavoratori informali privi di ammortizzatori sociali o risparmi, e numerosi impiegati a termine o con lavori occasionali interrotti dalle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19. Per queste persone e famiglie, si tratta di una situazione senza precedenti: mai prima d’ora, sottolinea l’associazione, si erano trovati ad affrontare condizioni esistenziali così precarie.
