Avellino: Tre Provvedimenti Cautelari per Maxi Importazione di Hashish

Avellino: Tre Provvedimenti Cautelari per Maxi Importazione di Hashish

Un’importante operazione antidroga si è concretizzata nella mattinata del 10 maggio nella provincia di Avellino, dove i Carabinieri della Compagnia di Solofra, operando su delega del comando di Cassano d’Adda (MI), hanno notificato provvedimenti cautelari. Le misure, emanate dal G.I.P. del Tribunale di Milano, hanno interessato due coniugi, un uomo di 60 anni e una donna di 59, posti agli arresti domiciliari, e un 36enne, per il quale è stato disposto l’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza. I tre, tutti originari della Campania, sono attualmente indagati per importazione illecita e continuata di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del reato.

L’inchiesta, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Cassano d’Adda e sotto il coordinamento della Procura di Milano, ha preso avvio da un controllo eseguito il 15 dicembre 2020 a Vignate (MI) dai militari della Stazione di Melzo. In quell’occasione, i tre soggetti campani erano stati individuati in circostanze sospette mentre tentavano di disfarsi, in un’area agricola, di mangime per animali. Tale materiale era occultato all’interno di una cassa di legno proveniente da Malaga, Spagna, che gli indagati avevano ritirato personalmente da un’azienda di spedizioni internazionali con sede a Vignate, dove si trovava in regime di deposito provvisorio.

Le successive investigazioni hanno permesso di delineare un quadro più ampio: i due coniugi avevano in precedenza commissionato alla medesima società di trasporti un carico pallettizzato simile dalla Spagna, destinato a una società maltese, che era giunto in azienda il 18 dicembre 2020. Tuttavia, in seguito al controllo di polizia avvenuto pochi giorni prima, i mandanti avevano deciso di non recarsi per il ritiro. Considerata l’eccessiva onerosità del trasporto rispetto al presunto valore del contenuto, i Carabinieri, in coordinamento con la Procura di Milano, hanno proceduto all’ispezione della cassa. Al suo interno, sono state scoperte diverse valigie contenenti blocchi di hashish per un peso complessivo di 256 chilogrammi.

Un’analisi approfondita delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, della documentazione relativa alle spedizioni e ai pagamenti, nonché l’esame del traffico delle utenze telefoniche in uso agli indagati, ha rivelato che tra novembre e dicembre 2020, in quattro distinte occasioni (incluso il sequestro del 18 dicembre), i coniugi, avvalendosi di aziende fittizie o non più attive con sede nella provincia di Avellino, avevano incaricato la società di Vignate di ritirare ulteriori bancali da una ditta corrispondente di Malaga. Questi carichi, che si ritiene contenessero la stessa quantità di stupefacente, erano celati sotto materiale organico di copertura, come mangime o fibre di cocco, e indirizzati alla medesima società maltese, poi rivelatasi inesistente. Il 36enne, gravato da precedenti penali specifici per stupefacenti, ha fornito un supporto logistico cruciale, in particolare noleggiando autovetture per il ritiro personale di uno dei bancali in tutte le spedizioni.

Le analisi di laboratorio sull’hashish sequestrato il 18 dicembre hanno confermato un elevato principio attivo, stimando la possibilità di ricavare circa 1,5 milioni di dosi singole, con un valore di mercato approssimativo di un milione di euro. Sono in corso ulteriori accertamenti per tracciare il flusso di destinazione finale dei carichi di droga, anche in virtù del fatto che la società di destinazione a Malta è risultata inesistente.

Al termine delle operazioni, i due coniugi sono stati posti agli arresti domiciliari nelle loro residenze a Montoro (AV), mentre il 36enne, pur essendo destinatario dell’obbligo di dimora, risulta al momento irreperibile.