L’Ordine degli Architetti di Avellino Contesta le Scelte Urbanistiche del Sindaco Festa

L’Ordine degli Architetti di Avellino Contesta le Scelte Urbanistiche del Sindaco Festa

L’Ordine degli Architetti di Avellino, per mezzo del suo presidente Erminio Petecca, ha espresso in una nota stampa la propria ferma contestazione riguardo alle iniziative di riqualificazione urbana presentate dal sindaco Festa. In seguito alla conferenza stampa tenuta ieri mattina dal Primo Cittadino sui piani per il rione Ferrovia, l’Ordine si è sentito ingiustamente tirato in causa e ha voluto comunicare il proprio dissenso per quella che definisce una ricerca ossessiva di “archistar” di risonanza mondiale, a discapito delle capacità e del valore dei talenti locali. Questo approccio, secondo l’Ordine, suggerisce un’incapacità dei professionisti del territorio e allo stesso tempo trascura l’importanza di bandire concorsi di idee e di progettazione.

Il Sindaco, infatti, ha attribuito a tali concorsi il fallimento urbanistico della città, citando come esempi Piazza Libertà e Corso Vittorio Emanuele. L’Ordine degli Architetti ribadisce con forza che eventuali insuccessi non sono imputabili ai professionisti. Ricorda, anzi, come molte delle celebrità architettoniche a cui il Sindaco pare fare riferimento abbiano raggiunto la fama proprio attraverso la vittoria in concorsi di idee o di progettazione. Viene citato l’esempio di Renzo Piano, che a soli 34 anni era un giovane architetto quando vinse il concorso per il Beaubourg di Parigi, divenendo poi una figura di spicco internazionale e persino Senatore della Repubblica.

I concorsi, sostiene l’Ordine, devono essere incentivati poiché rappresentano un’opportunità insostituibile di confronto aperto con la cittadinanza, le istituzioni politiche, il mondo intellettuale e le associazioni di categoria. Sono l’unico vero strumento per prendere decisioni democratiche sul futuro della città. È piuttosto essenziale assicurare che le commissioni di gara siano di altissimo livello, composte da personalità eminenti e imparziali del panorama culturale e architettonico.

L’affermazione che i professionisti locali non possano ambire a tali incarichi è categoricamente smentita: la provincia di Avellino vanta numerosi talenti. Lo stesso Professore Francesco Venezia, la prima “archistar” indicata dal Sindaco Festa per il restauro della Dogana, è un iscritto all’Ordine e un conterraneo. Esistono architetti, anche giovani, originari della provincia che operano con successo fuori dal territorio, vincendo importanti gare e concorsi di progettazione. Questi professionisti hanno ricevuto premi nazionali di architettura e visto le loro opere pubblicate su riviste prestigiose come Casabella, l’Architetto e Domus. A loro non può essere negata la possibilità di misurarsi in contesti così importanti.

In conclusione, l’Ordine degli Architetti di Avellino invita il Sindaco a mettere da parte polemiche e atteggiamenti di sfida nei confronti delle professioni e delle associazioni di categoria. Chiede invece un confronto costruttivo con tutti coloro che possono offrire un contributo tangibile alla crescita sociale e culturale della comunità avellinese, che ne ha un grande bisogno.