Dimostrare il grado di solvibilità, carte alla mano, dell’Alto Calore Servizi. Questo il punto di partenza del tavolo interistituzionale che si terrà il prossimo 11 gennaio. Al tavolo siederanno regione Campania, ente idrico campano, ed il governo, con i rappresentanti di vari ministeri, primo fra tutti il sottosegretario agli interni Carlo Sibilia. Si tratta dell’iniziativa annunciata dal presidente della provincia di Avellino Domenico Biancarrdi nell’assemblea del 21 dicembre scorso e fatta propria dall’amministratore unico dell’Alto Calore Servizi Michelangelo Ciarcia. L’assemblea era stata convocata per chiedere ai soci, ossia, la provincia ed i comuni un aumento di capitale per ripianare gli oltre 130 milioni di euro di deficit. Un aumento che i comuni non sono in gradi di sostenere. Da qui l’appello di Biancardi di coinvolgere le altre istituzioni per far restare pubblica la società ed evitare la vendita di quote ai privati,nel caso specifico Gesesa., che è una società mista. L’idea è quella di chiedere un prestito ponte alla Cassa Depositi e Prestiti. Per farlo, Alto Calore Servizi deve dimostrare di poter pagare le rate. Non si può trattare di un finanziamento a fondo perduto, vietato dalla comunità europea. Così Ciarcia sta preparando una relazione finanziaria per dimostrare che la società è in grado di sostenere questi pagamenti.