Baiano, officina sotto sequestro: 66enne nei guai per gestione illegale di rifiuti

Smaltimento rifiuti - pexels - retesei

Smaltimento rifiuti - pexels - retesei

A Baiano, un piccolo comune della provincia di Avellino, una normale attività artigianale si è trasformata in un caso di cronaca ambientale.

I Carabinieri della locale stazione, insieme al Nucleo Forestale di Monteforte Irpino, hanno scoperto che un’officina meccanica del posto operava senza rispettare le regole sullo smaltimento dei rifiuti e sulle emissioni in atmosfera.

Dietro l’apparente normalità di un’attività di riparazione auto, si nascondeva una gestione irregolare che rischiava di danneggiare l’ambiente circostante.

Il titolare dell’officina, un uomo di 66 anni, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino con l’accusa di smaltimento illecito di rifiuti speciali e immissione non autorizzata in atmosfera. Durante i controlli, i militari hanno accertato che la struttura non possedeva alcun contratto per il corretto smaltimento dei materiali di scarto prodotti dalle lavorazioni: oli esausti, filtri, pezzi metallici e altri rifiuti che, se non gestiti secondo legge, possono risultare altamente inquinanti. Inoltre, mancavano le autorizzazioni necessarie per le emissioni derivanti dalle attività di officina, un aspetto spesso sottovalutato ma altrettanto pericoloso per la qualità dell’aria.

A conclusione degli accertamenti, i Carabinieri hanno posto sotto sequestro l’intera officina insieme ai rifiuti presenti all’interno. Un provvedimento che ha voluto mandare un segnale chiaro: non saranno più tollerate condotte che mettono a rischio l’ambiente e la salute pubblica, anche quando si tratta di piccole realtà locali.

Un contesto più ampio

L’episodio di Baiano si inserisce in un contesto più ampio. Negli ultimi anni, l’Irpinia ha visto crescere l’attenzione verso i reati ambientali, soprattutto quelli legati allo smaltimento illecito dei rifiuti. Non si tratta solo di grandi discariche abusive o di traffici organizzati, ma anche di situazioni più “silenziose” che si nascondono dietro attività apparentemente comuni. È proprio in questi casi che il lavoro delle forze dell’ordine diventa essenziale: controllare, prevenire e intervenire prima che il danno diventi irreversibile.

Il caso di Baiano riporta alla luce un tema spesso trascurato: la responsabilità degli operatori economici nei confronti dell’ambiente. Chi gestisce un’attività produttiva, anche di piccole dimensioni, ha il dovere di rispettare le norme sullo smaltimento dei rifiuti e sulle emissioni. Farlo non è solo un obbligo di legge, ma un gesto di rispetto verso la comunità in cui si vive e si lavora.

Rifiuti - pexels - retesei
Rifiuti – pexels – retesei

Multe salate e obbligo di bonifica

Ora spetterà alla magistratura accertare le responsabilità e decidere le eventuali sanzioni. Le ipotesi di reato prevedono multe salate, la possibilità di obbligo di bonifica e, nei casi più gravi, anche la sospensione definitiva dell’attività.

Per i cittadini di Baiano, questa vicenda è un monito: la tutela dell’ambiente passa anche dai piccoli gesti e dai controlli quotidiani. Ogni attività, grande o piccola, deve fare la propria parte per proteggere il territorio. E quando le regole vengono ignorate, è giusto che la legge intervenga. In fondo, salvaguardare l’ambiente significa difendere il futuro stesso della comunità.