Benevento: La Polemica sui 15mila Euro del Concerto Pasquale in Piena Crisi
Undici consiglieri comunali di Benevento hanno sollevato una ferma contestazione riguardo alla scelta dell’amministrazione di ospitare la Rai per il Concerto di Pasqua, un evento che ha comportato un costo di 15.000 euro. In una nota congiunta, i firmatari – Delia Delli Carri, Italo Di Dio, Marianna Farese, Floriana Fioretti, Mimmo Franzese, Anna Maria Mollica, Luca Paglia, Antonio Puzio, Angela Russo, Vincenzo Sguera, Marialetizia Varricchio – hanno espresso severe critiche, sottolineando come, in un periodo di acuta difficoltà globale, una gestione municipale responsabile avrebbe dovuto ponderare con maggiore rigore l’effettiva utilità e convenienza di un tale evento culturale, specialmente considerando la sua esecuzione in un ambiente al chiuso quale l’Auditorium Sant’Agostino.
I consiglieri hanno denunciato una palese mancanza di empatia e considerazione nei confronti di chi, da quasi un anno, fronteggia la chiusura delle proprie attività e si trova nell’impossibilità di sostenere le proprie famiglie; di chi vive in condizioni di grave precarietà economica e non intravede soluzioni; dei giovani privati della loro serenità e, infine, di tutti coloro che combattono per la sopravvivenza negli ospedali a causa del Covid-19. La domanda retorica posta dai firmatari è chiara: “Era davvero indispensabile destinare quindicimila euro, prelevati dalle risorse pubbliche, a un concerto pasquale potenzialmente percepito come esclusivo, anziché indirizzare quel sostegno finanziario alle imprese più colpite e messe in ginocchio dall’attuale emergenza sanitaria?”
La critica non si è limitata all’opportunità della spesa pubblica, ma ha toccato anche il delicato tema del rispetto delle normative di sicurezza. In un contesto caratterizzato da stringenti limitazioni, sacrifici personali e continue esortazioni alla scrupolosa adozione delle misure anticontagio – spesso veicolate, secondo i consiglieri, tramite “ridicole” campagne comunicative – le figure istituzionali di spicco avrebbero mostrato una palese contraddizione. Spinte da un’evidente ricerca di visibilità, queste personalità non si sarebbero sottratte a manifestazioni pubbliche, ignorando i numerosi sacrifici richiesti alla cittadinanza. Concludendo con tono veemente, i firmatari hanno dichiarato: “Chiunque abbia orchestrato un evento simile dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni, poiché non possiede l’integrità necessaria per rappresentare degnamente la comunità beneventana.”
