La Fp Cgil Sanità Privata, con Pompeo Taddeo, interviene sul licenziamento di un autista soccorritore da parte della Confederazione Misericordie, stigmatizando il comportamento dell’azienda: “Come ampiamente paventato nel corso degli ultimi anni e, in special modo negli ultimi periodi , in cui non abbiamo fatto altro che denunciare la condotta dell’ Azienda Misericordia nei confronti dei propri dipendenti sottopagatìi, assoggettati a logiche di silente sottomissione, condotta totalmente evasiva nei confronti della controparte sindacale, mai resa partecipe nel processo di confronto e trasparenza, mancata manutenzione dei mezzi di trasporto, culmina con un colpo basso, un licenziamento mosso nei confronti di un autista soccorritore al quale si addebita il non aver effettuato il rabbocco dell’ acqua nel motore di un automezzo. Ancora una volta a pagare sono sempre e comunque i lavoratori, da anni stretti nella morsa del ricatto, adesso inviati in fila indiana verso la ghigliottina. Ma vi pare che un autista possa trascurare il mezzo sul quale lavora, ben sapendo di mettere a repentaglio innanzitutto la propria sicurezza? Questo a fronte di continue denunce verbalizzate, da ultimo, anche in sede prefettizia, dove abbiamo messo nero su bianco la totale assenza di manutenzione che responsabilizza l’ Azienda, che negli anni ha risparmiato persino sugli investimenti legati alla manutenzione ordinaria dell’ intero parco automezzi, non di uno solo, tanto da mettere in condizione il Direttore della Asl a dover ricorrere a forme di noleggio per sopperire a tale complessiva incuria da parte dell’ Azienda. Un’ Azienda che non coglie occasione per infierire sui propri dipendenti, dal punto di vista economico, organizzativo, di tutela della sicurezza e, quindi, della dignità della vita, che ormai ispira solo la carta dello statuto dell’ associazione di volontariato (che volontariato non fa), né tantomeno i suoi efferati vertici”.