Benevento: Il Dilemma delle Nomine – Quando PD e Noi Campani Eludono la Sostanza

Benevento: Il Dilemma delle Nomine – Quando PD e Noi Campani Eludono la Sostanza

Ciò che salta subito all’occhio, esaminando il comunicato di Noi Campani, è l’assurdità che un ex Ministro della Giustizia, una Senatrice della Repubblica e un Consigliere Regionale possano prendere le difese di decisioni chiaramente e reiteratamente definite “illegittime e prive di validità giuridica” dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Il vano tentativo di manifestare solidarietà al Presidente Di Maria, al quale, purtroppo, vengono ascritte una serie senza precedenti di gravi irregolarità istituzionali capaci di suscitare notevoli perplessità, distoglie completamente l’attenzione dalla sostanza delle questioni.

Per ben due occasioni, l’ANAC ha chiaramente attestato e giudicato “non conformi alla legge e annullabili” gli incarichi del Direttore Generale della Provincia che simultaneamente ricopriva il ruolo di Commissario Straordinario di ASEA. Similmente, la funzione di responsabile di staff presso la Provincia, affidata al Consigliere Comunale di famiglia, era e rimane tuttora priva di validità. Gravi dubbi permangono sulla dichiarazione dell’amministratore di ASEA, Capuano, che ha sostenuto di non essere un consigliere comunale in una città con più di 15.000 residenti (Benevento, la sua stessa città)! Inappropriato e non assegnabile è risultato poi l’incarico conferito a Picucci presso il CTS a poche settimane dalle sue dimissioni da Assessore di Benevento.

A fronte di tali evidenze, Noi Campani intende forse fornire argomentazioni valide e pertinenti? Citare, inoltre, il parere preventivo dell’ANAC sollecitato dal Comune di Cervinara per l’incarico all’ex consigliere comunale Fausto Pepe significa operare un paragone inappropriato e fuorviante. Tale parere era, per sua natura, “preventivo”, e dunque mirava proprio a scongiurare l’eventualità di un’invalidità o nullità dell’incarico. Questa rappresenta, nel contesto, l’esempio di una condotta prudente e oculata da parte di un’Amministrazione Pubblica.

Qualora il Presidente Di Maria avesse adottato la medesima diligenza, avrebbe senz’altro evitato la “catena ininterrotta” di nomine irregolari e annullabili che hanno caratterizzato la sua gestione. Una successione di eventi che, sebbene potrebbe forse garantirgli un singolare primato nel campo degli errori amministrativi, purtroppo conduce l’Ente Provincia a una condizione di paralisi operativa e a potenziali pregiudizi economici.