La mozione presentata dalla consigliera regionale – nuovamente candidata al massimo scranno di palazzo Santa Lucia – Valeria Ciarambino rispecchia appieno la politica populista, vuota e demagogica propria del Movimento Cinque Stelle e di tutti i suoi rappresentanti. Una mozione contro la realizzazione del biodigestore di Chianche è la dimostrazione più eloquente del peso specifico della consigliera regionale e del Movimento che rappresenta: la Ciarambino dimostra non solo di non conoscere affatto l’argomento sul quale discetta e la situazione specifica della provincia di Avellino, ma si copre pure di ridicolo attraverso il goffo tentativo di sposare proteste campanilistiche per ottenere qualche minimo consenso elettorale. Da un candidato alla presidenza della Regione – peraltro già sconfitto nell’ultima tornata e presente in consiglio per l’intero mandato – ci saremmo aspettati una proposta concreta per la definizione della problematica dei rifiuti. L’atteggiamento della Ciarambino e dei Cinque Stelle, però, non rappresenta una novità: incapaci di mettere in campo proposte e azioni di Governo, si limitano a farsi portavoce delle proteste per attrarre le simpatie almeno di coloro che sono contrari a tutto, dai No Tap ai No Tav fino ai No Biodigestore. Ovunque c’è una protesta, ovunque c’è una mobilitazione arriva il sostegno di qualche rappresentante del Movimento di Grillo: lo abbiamo visto in questi mesi con la presenza del deputato Generoso Maraia a Savignano. Per la Ciarambino, il biodigestore non deve farsi a Chianche, per Maraia non deve farsi a Savignano. Peccato che la protesta a Montella non sia entrata nel vivo: sarebbe stato curioso sapere quale rappresentante dei Cinque Stelle avrebbe sposato quella battaglia. Questi personaggi dimostrano, ancora una volta e se ce ne fosse bisogno, che non conoscono cosa significa governare, tantomeno amministrare: bisogna prendere decisioni, alle volte anche impopolari, per il bene delle comunità. L’attuale Governatore e la sua Giunta hanno il merito di aver tracciato – nel corso dell’ultimo mandato amministrativo – un percorso che consentirà non solo di poter passare definitivamente ad una gestione ordinaria e senza patemi del ciclo integrato dei rifiuti, ma consentirà pure ai cittadini della Campania di vedersi garantire un servizio efficiente a costi contenuti e competitivi. Va in questa direzione la necessità di dotare ogni provincia dell’impiantistica necessaria alla lavorazione di tutte le varie frazioni di rifiuto prodotte in quel territorio. Incapaci di mettere in piedi una qualunque proposta a causa soprattutto dell’ignoranza sull’argomento, la Ciarambino e gli altri candidati del Movimento Cinque Stelle provano a fare da cassa di risonanza ad alcuni movimenti di protesta per ottenere consenso mediatico ed elettorale.