A dispetto di quanto continuamente dichiarato dal Ministro Giannini, e il suo vasto entourage, la L.107/2015è stata un vero e proprio tsumani per il sistema dell’istruzione. Il caos che si registra nelle scuole italiane di ogni ordine e grado non trova eguali nel sistema scolastico dell’intera Europa, perché nessuna nazione civile avrebbe mai pensato di poter realizzare un simile scempio. Un danno incalcolabile a danno dei residuali delle GAE, i docenti che lo scorso anno per motivazioni diverse, non ultimo il divieto di fruire della L. 104 per i titolari, hanno deciso di non partecipare al folle piano di assunzioni escogitato da un governo che, ad oggi, possiamo tranquillamente definire ostaggio di quanti, dopo il ruolo, pretendono di poter lavorare a dieci metri dal portone di casa. Un governo che, forse, solo in questi giorni comincia a rendersi conto del mostro creato. Chiariamo, innanzitutto, che i residuali GAE sono docenti regolarmente abilitati e pluriabilitati, da decenni garantiscono il buon funzionamento della scuola, si sta tentando di renderli invisibili alla pubblica opinione solo perche hanno osato sfidare questo governo.Vogliamo porre all’attenzione di tutti la situazione dei docenti, partendo da quelli della scuola dell’infanzia, primaria e sostegno (che in alcune regioni si affiderà addirittura a docenti senza titolo con l’avallo del ministero) che quest’anno non troveranno le loro classi ad aspettarli perché chi ha aderito volontariamente e consapevolmente a quel piano sapendo di correre il rischio di un ruolo lontano ha deciso di non voler partire (ma quando hanno fatto domanda non si sono ricordati della famiglia?), sino a giungere a quelli della scuola superiore di primo e secondo grado che si sono visti superati da colleghi neppure abilitati. Perché è il caso di ricordarla questa cosa: gli “idonei” del concorso 2012 non sono abilitati tramite concorso ma per decreto, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare. Un esempio? É stato regalato il ruolo a soggetti che non mettono piede in classe dal giorno dell’esame di stato! È questa la buona scuola? I residuali GAE contestano a questo governo e al ministro Giannini il grave reato di aver violato la loro legge, di aver ingannato dei cittadini, perché i docenti prima di essere tali sono cittadini e devono essere tutelati dalla classe politica che li governa.
È inammissibile e socialmente pericoloso che un cittadino debba essere tradito, offeso, vilipeso da coloro che dovrebbero invece garantire il rispetto delle leggi. È inconcepibile che un provvedimento presentato come necessario per gli studenti, la panacea ai mali endemici della scuola, venga stravolto azzerandone lo spirito e ingenerando la perniciosa idea che la certezza del diritto sia solo una utopistica espressione malamente naufragata in una distopica realtà dove “tutti sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri”. La favolosa continuità didattica – espressione particolarmente cara al Ministro – anche quest’anno affonderà mestamente come il Titanic, e il chimerico merito assumerà sempre più le vesti di un mito triturato nelle pastoie della chiamata diretta, stretta parente della corruzione in un paese internazionalmente percepito come patria del malaffare. Il premier, il Ministro, e tutta una corte variegata, continuano a dichiarare all’opinione pubblica che gli studenti sono al nord, che non si possono spostare al sud dove ci sono gli insegnanti, che le ciambelle non sempre riescono con il buco. Noi aggiungiamo che questi maldestri pasticcieri sono forse solo bravi a fare pasticci(ni). Ci spieghino, allora, questi signori come mai si stanno facendo ricattare da una massa urlante che ha prima accettato le regole del gioco e ora vuole sovvertirle con il placet, tra gli altri, dei sindacati tutti che non hanno osato chiedere il rispetto della legge ma che anzi hanno perorato rientri in massa. È questa la motivazione del tristo emendamento Puglisi che, in deroga (e in barba) al vincolo triennale, consente di fare domanda per assegnazione provvisoria? La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo. Tutti ricattabili e ricattati per un pugno di voti!
E non si dica, come ha affermato il signor Faraone, che questo è l’anno delle assunzioni dalle GAE. Non è vero, anzi invitiamo tutti lor signori a verificare in quale modo si siano verificate le famose 32.000 assunzioni di cui vanno fieri: un tripudio di illegalità e totale, assoluta mancanza di trasparenza.
Per non parlare delle malattie e delle aspettative che ad oggi, dopo venti giorni dall’inizio dell’anno scolastico, continuano a creare grave danno alle scuole e agli studenti. Sarebbe il caso di avviare seri e severi controlli, perché siamo certi che al momento opportuno, non appena soddisfatti, per questi docenti le epidemie termineranno, come per incanto.
Prima la mobilità che ha prosciugato gli accantonamenti per le immissioni in ruolo dei docenti GAE, poi un concorso, di cui non si sentiva la necessità, con graduatorie approvate in fretta e furia per favorire le aspettative di chi vi ha partecipato: ancora una volta i residuali GAE sono stati puniti da un governo inetto e incapace che non ha tollerato lo smacco infertogli, e che con l’arroganza che deriva dal potere ha imposto l’ostracismo ai professori ribelli.
Nessuno, non i giornali, non la TV, non i sindacati, nemmeno i politici “ostili” a questo governo hanno osato sfidarlo come invece hanno fatto i docenti.
Siamo stanchi di sentir recitare sempre le solite filastrocche con snocciolamento di numeri che non hanno né senso né reale riscontro.
Pretendiamo di essere trattati come i professionisti seri e onesti che siamo. Non tollereremo oltre attacchi alla nostra dignità e con la forza dei nostri numeri continueremo a lottare per il riconoscimento dei nostri legittimi diritti: il diritto al lavoro che resta pur sempre un diritto sancito costituzionalmente e il ruolo che dovrà esserci garantito come logica e naturale conseguenza del nostro impegno e della nostra professionalità.
Un ruolo conferito secondo regole imparziali, certe, norme ferree che siano in grado di vanificare e respingere gli assalti dei ducetti di turno e di quanti pensano che le leggi possano essere cambiate secondo il gusto del momento.
I docenti GAE della provincia di Avellino