Vigorito smentisce la resa: “A Benevento non ci sono ancora funerali!”

Vigorito smentisce la resa: “A Benevento non ci sono ancora funerali!”

“Ho avuto un confronto con la rosa. L’atmosfera è pesante, come se ogni speranza fosse svanita, ma è fondamentale ricordare che un’ultima chance rimane. A Benevento, il rito funebre non è ancora stato celebrato. Abbiamo, purtroppo, concesso al Torino un vantaggio ulteriore, dato che avrà due risultati su tre a disposizione contro la Lazio. Indipendentemente da ciò, la squadra è stata richiamata all’ordine: tutte le licenze sono state revocate. Attendiamo l’esito della partita dell’Olimpico. Solo chi si sentirà pienamente pronto, sia mentalmente che fisicamente, partirà per Torino; chiunque avverta il minimo disagio, psicologico o corporeo, rimarrà qui. Queste scelte verranno definite entro le prossime 48 ore. Come ho già comunicato ai nostri tifosi, che ancora una volta mi hanno dimostrato un affetto straordinario, c’è ancora molto da giocarsi. Avremo il tempo di analizzare tutte le responsabilità, incluse le mie. Ho esortato i sostenitori a non cedere e a continuare a infondere fiducia nella squadra, compreso il sottoscritto, che in questa congiuntura è il primo a subire le conseguenze negative.

Spesso ci siamo ritrovati a caricare l’ultima sfida di un’importanza eccessiva. In questo contesto, le aspettative generate possono minare la stabilità mentale dei giocatori, a volte ancora immaturi. Assumersi le proprie responsabilità richiede una forte tempra morale, non solo pura prestanza fisica. Questa città e i suoi tifosi meritano il massimo rispetto e la nostra gratitudine per il loro impeccabile comportamento durante la stagione, un ringraziamento che estendo anche alla stampa. La dirigenza ha sempre agito con la massima onestà e lealtà, mantenendo la parola data. Sono convinto che, quando gli obiettivi prefissati non vengono raggiunti, la causa risiede o in una mancanza di capacità o in una carenza di volontà. L’occasione persa nell’ultima partita ci ha messo nella posizione più ardua. Riflettiamo sul fatto che il Torino, chiamato a fare risultato a Roma, potrebbe trovarsi sotto una pressione maggiore. La mia speranza è che, se il destino ci porterà a giocarci tutto domenica prossima, avremo in campo atleti disposti a dare l’anima. Se percepirò che la squadra o lo staff non sono all’altezza di un simile impegno, non esiterò a schierare la formazione Primavera. Mercoledì mattina sarà il momento della verità, per capire chi sarà in grado di sostenere il mio sguardo. Ho esortato i nostri sostenitori a mantenere un approccio pragmatico: una vittoria contro il Crotone ci avrebbe offerto un’ulteriore speranza. Vediamo se riusciremo a strappare un ultimo, inaspettato finale a questo campionato.

Non sono certo che la squadra abbia profuso il massimo impegno, o se semplicemente non avesse di più da offrire. Le analisi settimanali, la solidità del gruppo e la sinergia tra tutte le componenti avrebbero dovuto tradursi in performance superiori. Talvolta, gli insuccessi derivano da una vera e propria inettitudine, non solamente da avversità. Ci troviamo ora in questa situazione critica. La responsabilità ricade su chi ha guidato il gruppo, e anche su coloro che festeggiavano nelle vittorie. È imperativo stabilire quali calciatori possiedano la tempra necessaria per affrontare un incontro di tale importanza. Le mie conclusioni saranno tratte solo dopo che mi sarà comunicato chi si dichiarerà disponibile per la trasferta di Torino.

La mia prima annata in Serie A fu un periodo di apprendistato. Adesso, tuttavia, non è più il momento di accumulare esperienza; il calcio è un ambiente spietato. Questa stagione è stata anomala, segnata dalla pandemia di Covid-19 e dall’assenza di un pubblico, elemento cruciale per il Benevento. Abbiamo dovuto fronteggiare numerosi inconvenienti legati alle trasferte. Queste non sono semplici ‘esperienze’, ma piuttosto circostanze straordinarie che avrebbero dovuto essere gestite con un approccio differente. Probabilmente, il girone d’andata, in cui tutto sembrava procedere senza intoppi, ci ha indotto in errore. Quando sarà il momento di condurre un’analisi oggettiva, spero di poterlo fare con la dovuta calma. Contribuirà a questo la passione generata da un presidente come me, ma non possiamo ignorare la nostra vera dimensione e le problematiche che ci affliggono. Siamo un club di una città non immensa, costretto a operare in un contesto eccezionale. Non credo di dover maturare ulteriore esperienza nel mondo del calcio.

Preferisco non soffermarmi sulla sfida di martedì tra Lazio e Torino. La mia preoccupazione maggiore riguarda l’approccio dei capitolini, poiché il Torino potrebbe trarre la motivazione necessaria per affrontare una partita decisiva. Auspico che la Lazio mostri la stessa determinazione. Spero che i biancocelesti si presentino con l’identica intensità che hanno dimostrato contro di noi. Per quanto concerne i nostri giocatori, ritengo che in ogni professione sia necessario possedere una marcia in più. Si diventa veri atleti quando si è uomini di carattere, e gli uomini devono saper affrontare le proprie responsabilità. Se qualcuno si sente inadeguato, è comprensibile, ma deve comunicarmelo. In tal caso, resteranno a casa, accettando le conseguenze delle loro scelte. La vera umiliazione non sta nel provare timore, ma nel non riuscire a vincerlo; ma di questo discuteremo in profondità mercoledì mattina.

Ai nostri sostenitori posso assicurare che il sottoscritto, Vigorito, non ha mai abbandonato e mai abbandonerà il Benevento. Forse avrei potuto interpretare alcune dinamiche in maniera differente. L’esperienza accumulata in questa stagione sarà fondamentale per ridefinire il mio ruolo all’interno del club per il prossimo anno. Ho riposto la mia fiducia in persone che hanno conquistato un campionato a suon di record e che ora stanno lottando con noi per la permanenza in Serie A. Questo significa che ho guidato la società fino a questo punto. Quel che posso affermare è che, sebbene Vigorito rimarrà sempre al di fuori del campo di gioco, il suo sguardo sarà ben più acuto e attento di quanto lo sia stato finora.”