La Lazio si complica la vita contro un Benevento in dieci per quasi tutta la partita, ma in otto minuti nella ripresa dà la svolta alla sua Pasqua rimontando un inatteso svantaggio e chiude in goleada. Il 6-2 finale porta a 73 le reti all’attivo (miglior attacco della Serie A) e segna, anche con troppa enfasi, il ritorno alla vittoria in campionato dopo oltre un mese. Un successo che era necessario per non perdere ulteriore terreno nella corsa alla Champions e per preparare nel modo giusto l’andata dei quarti di Europa League con il Salisburgo, giovedì sempre all’Olimpico. Immobile, con una doppietta, resta capocannoniere con 26 reti, tenendo apertissima la sfida col nerazzurro Icardi. L’illusione di un colpaccio è durata ben poco per i campani, ormai senza speranza dopo 25 sconfitte in 29 patite. Ma almeno ci hanno provato. Inzaghi non ha potuto fare un gran turnover, erano troppo importanti i tre punti, e ha lasciato fuori solo Milinkovic, entrato a metà ripresa. Al suo posto in mediana è stato scelto Luis Alberto con Patric a sinistra dove di solito opera Lulic, indisponibile. In attacco la tecnica di Felipe Anderson dietro alla mira di Immobile. De Zerbi, viste le tante assenze, ha messo insieme un 4-2-3-1, affidandosi alle invenzioni di Guilherme per infastidire la difesa di casa e con Iemmello unica punta. La gara dell’attaccante è però durata solo 10′, costretto a dare spazio al secondo portiere Brignoli dopo che Puggioni si era fatto espellere per un mani fuori area su incursione di Immobile. In dieci e con 80′ davanti, il Benevento ha serrato ancor più i ranghi ma ha subito capitolato. Al 18′, Immobile lanciato da Anderson sul filo del fuorigioco ha segnato la sua 25/a rete in campionato. Partita finita, era logico pensare, ma al 23′ l’ex Cataldi ha inventato una magica punizione dal vertice sinistro dell’area laziale, rimettendola in equilibrio. Una Lazio troppo leziosa, spesso fermata in offside, non è riuscita a scardinare la difesa campana e così a inizio ripresa Inzaghi ha rimpolpato l’attacco con Caicedo, richiamando Bastos. La sorpresa però era in agguato: al 6′ Lombardi si è fatto beffe di Patric e dalla linea di fondo ha pescato in area Guilherme, pronto per la deviazione in gol. E’ stato il nuovo entrato Caicedo a riportare tutto in equilibrio al 15′ e da lì la Lazio non si è più fermata, approfittando degli spazi aperti dal nuovo entrato. De Vrij di testa, poi Immobile, e in seguito Lucas Leiva hanno messo all’angolo il Benevento e nel recupero ha avuto la gioia del gol, su rigore, anche Luis Alberto, un dei migliori in campo. Inzaghi può sorridere, ma forse una partita così non l’aspettava nemmeno lui, nel bene e nel male.