Stallo ai Vertici della Camera di Commercio Irpinia Sannio: L’Interrogazione di Ciampi Urge Risposte e Azione
Le imprese dei territori di Irpinia e Sannio versano da mesi in una condizione di abbandono, private di assistenza essenziale e di efficaci attività di promozione, a causa di una prolungata assenza di vertici presso la Camera di Commercio unificata. Questo immobilismo è attribuibile, in larga parte, ai ritardi accumulati dalla Regione. A rompere il silenzio su questa inaccettabile paralisi è intervenuto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Ciampi, presentando un’interrogazione che chiede risposte e un’azione immediata.
Sono trascorsi ormai numerosi mesi da quando avrebbero dovuto concludersi le fasi propedeutiche alla ricostituzione degli organi direttivi del nuovo ente camerale Irpinia Sannio. Si riscontrano dilazioni inaccettabili sia nella selezione dei delegati per l’assemblea che nell’elezione del presidente di questa entità riorganizzata, a seguito della sua fusione. Il processo di unificazione volontaria tra le Camere di Commercio di Avellino e Benevento, la cui finalizzazione era attesa entro 180 giorni – vale a dire il 30 giugno 2017 – è tuttora incompiuto. Ad oggi, la cruciale fase istruttoria, che dovrebbe precedere l’emanazione del decreto da parte del Presidente della Giunta regionale per convalidare gli accordi tra le associazioni di categoria e per nominare i consiglieri in base alla loro effettiva rappresentatività, non ha ancora trovato compimento.
A complicare ulteriormente il quadro, in questo lasso di tempo, diverse associazioni aspiranti a far parte dell’organismo camerale hanno visto messe in discussione le proprie dichiarazioni di rappresentatività. Tali contestazioni sono sfociate anche in segnalazioni alla magistratura e in missive indirizzate direttamente al Presidente della Giunta regionale.
Da svariati mesi, le due entità camerali originarie – quella del Sannio dal 14 settembre e quella di Avellino dal 29 dicembre – operano senza una direzione completa, limitandosi ad assicurare la mera amministrazione ordinaria. Questo contesto è insostenibile, specialmente considerando la critica congiuntura economica post-pandemica, che esige al contrario un impulso decisivo per uno sviluppo sano ed equilibrato delle attività imprenditoriali sul territorio. È ormai imperativo interrompere questa stasi e agire senza ulteriore indugio.
