Campania al bivio: il verdetto sulla zona rossa atteso con apprensione.

Campania al bivio: il verdetto sulla zona rossa atteso con apprensione.

Il destino della Campania, attualmente classificata come zona arancione nell’ambito dell’emergenza coronavirus, è appeso a un filo. Nelle prossime ore, l’Istituto Superiore di Sanità si pronuncerà in merito a una possibile riclassificazione, che potrebbe portare la regione nella più restrittiva “zona rossa” a partire da lunedì 8 marzo. La mossa dipenderà dall’indice di contagio, attentamente monitorato nell’ultima settimana: un dato eccessivamente elevato renderebbe il passaggio quasi certo.

La Campania si trova già ad affrontare la cifra più alta di casi attivi di CoViD-19 a livello nazionale, con un ritmo di crescita che supera i 2.500 nuovi contagi giornalieri, minacciando l’introduzione di ulteriori severe limitazioni. Solo nella giornata di ieri, la regione ha toccato un nuovo picco di positività per il 2021, registrando 2.780 nuovi casi in 24 ore – un valore che non si vedeva dal 27 novembre 2020, quando si erano contati 2.924 contagi. Nonostante l’analisi di 23.988 tamponi, il tasso di positività rimane preoccupantemente sopra il dieci percento, attestandosi all’11,58% nell’arco delle 24 ore.

Un fattore preponderante dietro l’escalation dei contagi sembra essere la variante inglese, che ormai è responsabile di quasi la metà delle nuove infezioni accertate su tutto il territorio regionale. Di fronte a questa situazione critica, numerosi comuni hanno già adottato misure preventive locali: Castellammare di Stabia e Torre Annunziata hanno imposto lockdown mirati, con restrizioni aggiuntive soprattutto alla mobilità. La provincia di Caserta vive un’analoga criticità, con ben 26 comuni designati dall’Azienda Sanitaria Locale come “fascia rossa” a causa dell’impressionante aumento dei contagi registrato di recente.

Lo stesso presidente della regione, Vincenzo De Luca, aveva anticipato ieri l’”inevitabilità” della zona rossa per la Campania. Questa prospettiva giunge al termine della seconda settimana consecutiva in zona arancione, una condizione che, grazie alla chiusura mirata delle scuole, era già percepita e attuata nella regione come una “zona arancione rafforzata”.