Campania: L’Offensiva Vaccinale Nelle Prigioni per Contenere il Covid, Tra Progressi e Criticità
Attualmente, il panorama degli istituti di pena campani registra undici casi di positività al Covid-19 tra i detenuti: dieci si trovano presso la casa circondariale di Poggioreale e uno all’interno della struttura di Santa Maria Capua Vetere. Soltanto ieri, nel penitenziario di Poggioreale, che ospita un totale di 2121 reclusi, sono stati eseguiti 286 tamponi. Il personale di polizia penitenziaria contagiato nella regione ammonta, ad oggi, a 37 unità.
Un bilancio preliminare delle immunizzazioni mostra che 551 detenuti hanno già ricevuto il vaccino. Questi interventi hanno interessato gli istituti di Santa Maria Capua Vetere, Salerno, Eboli, Vallo della Lucania, Poggioreale, Secondigliano e l’Istituto penale per minorenni di Nisida. La campagna di somministrazione proseguirà lunedì con l’avvio delle vaccinazioni nelle carceri di Benevento, Aversa, Carinola, Arienzo e presso l’Istituto penale per minorenni di Airola. Martedì, invece, è prevista la profilassi vaccinale per i primi 115 detenuti (anziani over 60 e soggetti vulnerabili) nelle prigioni di Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e Bellizzi Irpino, sempre su base volontaria.
Queste informazioni sono state diffuse da Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti, che ha espresso la sua posizione sul tema delle vaccinazioni carcerarie. Ciambriello ha manifestato apprezzamento per l’inizio della campagna di immunizzazione, pur definendola “a macchia di leopardo”, ovvero disomogenea. Ha sottolineato l’urgenza di accelerare i tempi, data la persistenza dei contagi tra i reclusi, gli agenti di polizia penitenziaria e il personale. Il Garante ha inoltre ribadito la necessità di non porre limitazioni d’età, lodando l’operato delle ASL competenti per gli istituti del Casertano e Salernitano. Ha suggerito che l’adozione di un vaccino monodose potrebbe semplificare notevolmente le procedure burocratiche e gli oneri organizzativi.
Ciambriello ha concluso definendo la vaccinazione un “diritto-dovere” per chi accede al carcere e un “obbligo morale” per coloro che già vi si trovano. Ha infine rivolto un sentito ringraziamento agli operatori sanitari a tutti i livelli, per l’impegno e la professionalità dimostrati nell’eseguire le vaccinazioni sia per il personale che per gli agenti penitenziari e i detenuti.
