Il Progetto ‘Oltre le Mura’ si conclude a Benevento: I Care e il percorso di trasformazione in carcere

Il Progetto ‘Oltre le Mura’ si conclude a Benevento: I Care e il percorso di trasformazione in carcere

Il progetto “Oltre le mura”, condotto con successo presso la Casa Circondariale di Benevento “Capodimonte”, ha raggiunto la sua conclusione, registrando un intenso coinvolgimento da parte dei detenuti del reparto Sex Offender, sia uomini che donne. L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa I CARE della Diocesi di Cerreto Sannita, fondata dall’attuale Arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, e attualmente presieduta da Giuseppe Compagnuolo.

Natascia Perone, coordinatrice delle attività progettuali, ha condiviso la sua esperienza: “Ho partecipato a numerosi progetti all’interno degli istituti penitenziari, ma questo si è rivelato unico. Per me ha rappresentato un profondo arricchimento e una crescita significativa, sia a livello personale che professionale. Abbiamo altresì assistito a una trasformazione progressiva ma inarrestabile nei partecipanti: da un’iniziale diffidenza e ostilità, hanno saputo gradualmente aprirsi, accordandoci la loro fiducia. Abbiamo esplorato molteplici argomenti, percependo le loro difficoltà, i loro timori e la loro rabbia, e abbiamo lavorato sinergicamente per incanalare quest’ultima in un’energia positiva e costruttiva, finalizzata al miglioramento individuale.”

Le attività, iniziate lo scorso settembre con incontri settimanali, sono state condotte da un’équipe multidisciplinare composta da educatrici, criminologhe, giuriste e psicologhe. Nonostante le sfide poste dall’emergenza sanitaria, il progetto è proseguito grazie alla ferma volontà della Direzione, garantendo il pieno rispetto delle normative anti-COVID e continuando a fornire sostegno ai detenuti coinvolti.

Durante la giornata conclusiva, un detenuto ha emblematicamente riassunto l’esperienza collettiva, dichiarando che il gruppo si è sentito accolto, non giudicato per i reati commessi, e ha trovato la libertà di esprimersi, avviando un percorso di riflessione e miglioramento personale quotidiano.

Samuele Ciambriello, Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà personale per la Campania, che ha fortemente sostenuto l’iniziativa, ha commentato: “Questo progetto ha generato un coinvolgimento e una partecipazione attenta, stimolando la capacità di interiorizzare emozioni e argomenti trattati. Ogni incontro ha rappresentato uno spazio cruciale per il confronto e la riflessione profonda, essenziale per l’auto-percezione e la crescita del sé.”

Cogliendo l’occasione, il Garante ha informato sull’avvio, da lunedì scorso, della campagna vaccinale in Campania per il personale di polizia penitenziaria, che può accedere alla vaccinazione presso le ASL di riferimento. Ha inoltre sottolineato che, nella sola Casa Circondariale di Benevento, è stato allestito un HUB vaccinale interno, un’iniziativa per la quale ha espresso profonda gratitudine all’ASL di Benevento, riconoscendone l’utilità per ottimizzare l’organizzazione e facilitare una maggiore adesione volontaria degli agenti alla vaccinazione.

Ad oggi, in Italia, sono 1799 i detenuti vaccinati, 9797 i poliziotti penitenziari e 803 il personale amministrativo immunizzato. In Campania, si sta discutendo attivamente sull’opportunità di estendere a breve la vaccinazione a un numero più ampio di detenuti e ai volontari che frequentano assiduamente l’ambiente carcerario. Questo passo è cruciale per permettere la ripresa delle attività sospese da troppo tempo, la cui assenza genera inevitabilmente un profondo malessere tra i “diversamente liberi”. Si ribadisce che la scelta di vaccinarsi è volontaria, e che, di fatto, molti agenti di polizia penitenziaria hanno deciso di non sottoporsi alla somministrazione. Così ha concluso Samuele Ciambriello.