Piazza Joffredo a Cervinara: Oltre Due Decenni di Attesa per una Rinascita Emozionante

Piazza Joffredo a Cervinara: Oltre Due Decenni di Attesa per una Rinascita Emozionante

Ritornare a Piazza Joffredo, nel cuore di Cervinara, suscita una profonda commozione, a distanza di circa ventidue anni dalla catastrofica alluvione che la devastò il 16 dicembre 1999. In quella notte fatale, una sciagura imprevista si abbatté sulla nostra amata, seppur a volte aspra, terra di Joffredo-Castello. Nessuno avrebbe potuto prevedere la furia con cui la montagna scaricò un’enorme massa di fango, acqua, massi imponenti, alberi secolari e detriti, riversando la sua terrificante ondata distruttiva nella valle e poi, con violenza inaudita, sulla piazza. Le abitazioni che si affacciavano sulla strada e accanto alla chiesa vennero completamente annientate. Il bilancio fu tragico: cinque vite spezzate e numerosi feriti. La chiesa, in un gesto di sorprendente resilienza, rimase miracolosamente in piedi.

Joffredo ha sempre rappresentato un rifugio prediletto, un autentico paradiso dove la mia immaginazione infantile prendeva il volo. Percorrevo ogni angolo di questa frazione, legata indissolubilmente ai miei anni più teneri, un luogo che custodiva un paesaggio da sogno. La mia casa, adiacente alla piazza, mi offriva una vista diretta sulla chiesa di San Nicola; dalla mia finestra, le campane del campanile scandivano con i loro rintocchi il ritmo sereno della mia giovinezza. Che gioia era vedere la piazza brulicare di giovani, seduti sulle panchine, immersi in conversazioni leggere e spensierate. Durante le afose estati, cercavo ristoro all’ombra dei celebri “tre alberi”, sotto i quali erano posizionate le panchine. La mia mente evoca con affetto i volti e le storie degli abitanti di questa piazza storica. Rammento con nostalgia dimore come il palazzo di Don Antonio e Donna Speranza, o il palazzo Brevetti, e la vivace scena commerciale: il caseificio, quasi una struttura imponente, di Antonio Befi, noto come “O’ Pintaro”; il panificio di Pasqualino Raviele, affettuosamente chiamato “O’ Luccaro”; il fornito negozio di generi alimentari di Anselmo Raviele e il modesto ma essenziale bazar di Nicola Moscatiello. Indelebilmente impressi nella mia memoria rimangono anche le case di Esterina Marro Zullo, della mia amata zia Delia Zullo e di mio cugino Ernesto Valente, così come quelle di Luigi Marro, Nicola Campana, Armando e Innocenzo Marro (conosciuto come zì Nucenzio).

È quasi superfluo sottolineare come la nostra piazza trascenda il semplice spazio fisico per diventare un vero e proprio santuario della memoria. Essa incarna una parte vitale delle nostre esistenze, un palcoscenico imprescindibile attraverso cui è possibile riannodare i fili della nostra storia, quella del borgo e di ogni cittadino che ne ha respirato l’anima autentica. Da tempi immemori, la piazza ha rappresentato il fulcro pulsante della vita collettiva, il luogo d’incontro per antonomasia, una funzione che conserva intatta ancora oggi. Recentemente, Piazza Joffredo ha sperimentato una metamorfosi profonda, frutto degli interventi realizzati dall’impresa “Appalti Marav”.

Il progetto ha abbracciato un’ampia serie di interventi volti a riqualificare l’intera area. Tra le opere principali figurano la messa in sicurezza e l’adeguamento del torrente Castello, con un significativo allargamento della sezione idraulica, il rifacimento delle pareti in calcestruzzo armato splendidamente rivestite in pietra di Trani e il ripristino del letto del corso d’acqua. È stato inoltre demolito e poi ricostruito il ponte sulla strada provinciale, essenziale per la viabilità. L’illuminazione è stata completamente rinnovata con suggestive luci a LED blu, mentre la piazza stessa è stata oggetto di una riqualificazione totale, dotata di una pavimentazione raffinata in pietra lavica e pietra di Apricena. Sono stati creati nuovi marciapiedi, restaurati e rifatti i muri perimetrali in pietra, con ulteriori punti luce a LED, e installate eleganti panchine, anch’esse in pietra di Apricena. Il progetto include anche la realizzazione di un moderno parco giochi e l’allestimento di nuove aree verdi, senza dimenticare il recupero dell’antico mulino, testimone di un passato che torna a vivere. L’intera realizzazione è avvenuta sotto la supervisione attenta e la guida impeccabile del geometra Ivan Raviele, residente in Via Castello a Cervinara.

L’inaugurazione della “nuova” Piazza Joffredo, fissata per il primo maggio, si preannuncia come un evento di grande portata per l’intera comunità di Cervinara, e in particolare per i residenti di Joffredo-Castello, i quali vedono concretizzarsi un sogno accarezzato per oltre due decenni. Desidero, in questa sede, esprimere la mia più profonda e sincera gratitudine all’attuale vicesindaco Filuccio Tangredi. Il suo impegno appassionato e la sua instancabile dedizione hanno accompagnato un percorso amministrativo-burocratico lungo e complesso. È grazie al suo autorevole e decisivo intervento che si è potuto raggiungere questo straordinario risultato.