Avellino, Scioccante Retroscena dell’Omicidio: Il Piano della Coppia Includeva l’Eliminazione dell’Intera Famiglia della Ragazza.
Il Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, ha diramato un comunicato rivelando i dettagli di un’indagine che ha portato all’emissione di un provvedimento di fermo. Tale misura è stata adottata nei confronti di un ragazzo di 22 anni e una diciottenne, entrambi originari e residenti nel capoluogo irpino, i quali sono ritenuti con gravi indizi colpevoli dell’omicidio premeditato del padre della giovane, un uomo di 53 anni. Gli accertamenti celeri, coordinati dalla Procura e condotti dalla Squadra Mobile di Avellino subito dopo l’accaduto, hanno permesso di fare luce sulla vicenda.
La vittima, aggredita con un coltello all’interno della propria abitazione dal ragazzo, era stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Moscati. Nonostante gli sforzi, è deceduto nelle prime ore del mattino a causa delle molteplici lesioni da arma bianca riscontrate su varie parti del corpo. L’allarme immediato lanciato al 113 dalla moglie della vittima, che denunciava l’aggressione appena avvenuta, ha consentito alle Volanti e agli agenti della Squadra Mobile di giungere tempestivamente sul luogo del delitto, situato in pieno centro di Avellino, sul Corso Vittorio Emanuele.
Nell’area seminterrata dell’edificio, gli investigatori hanno rinvenuto le prime prove di quello che si rivelava un atroce omicidio, elementi cruciali per risalire all’identità dell’aggressore. Le indagini successive, condotte senza sosta per tutta la notte con la supervisione diretta del Pubblico Ministero sia sulla scena del crimine che negli uffici della Questura, hanno coinvolto interrogatori approfonditi e l’analisi di reperti, conversazioni e messaggi estratti dai telefoni cellulari dei due giovani. Questo meticoloso lavoro ha permesso di svelare una vicenda ben più complessa e scioccante: l’omicidio era, infatti, l’inizio – fortunatamente solo parzialmente realizzato – di un vero e proprio eccidio familiare meticolosamente ideato dalla coppia.
Durante i colloqui, i due hanno ammesso le loro responsabilità, rivelando che il piano originale prevedeva la loro fuga dopo aver assassinato anche la madre e la sorella della ragazza. Il movente di tanta efferatezza, secondo quanto appurato dagli inquirenti, è da ricondurre ai forti attriti sorti tra la coppia e i genitori della giovane, i quali si opponevano fermamente alla loro relazione sentimentale.
