( Loredana de Simone ) Questa mattina , nell’auditorium “Nicodemo De Vito, i ragazzi della Casa del Sorriso, insieme ad alcuni bambini di Cervinara, hanno dato vita ad uno spettacolo singolare. Donando a tutti i presenti, una profonda Emozione. I ragazzi e i bambini hanno recitato sul palco poesie sulla disabilità, e narrato con una lettera, la loro esperienza alla Casa del sorriso, in compagnia delle volontarie di Piccole Donne, Don Daniele e l’ Unità Pastorale. Le loro parole, semplici ma profonde, parlavano di amore, di uguaglianza, di speranza. Un momento toccante, dell’attore Mattia Parrella, che ha letto e interpretato in modo magistrale, il testo della canzone di De Andrè, “Un malato di Cuore” che narra una disabilità cardiaca, da parte di un ragazzo che non smette di stare al passo con i ritmi frenetici della vita e perdersi nella sospensione temporale dell’ ‘amore. È seguita, una corale da parte dei ragazzi e i bambini, sulle note della canzone di Marco Mengoni “Esseri Umani”, in lingua lis. Emozionante è stato, vedere quelle piccole manine volteggiare in aria e narrare una realtà così profonda dell’Essere umano. “Credo negli esseri umani”, queste le parole del testo, che nella lingua dei segni, viene rappresentato con un pugno sul cuore, gesto che ” simboleggia il credo negli altri”! Mi accorgo degli altri, li guardo, li ascolto, sorrido loro, provo a comprendere, capire le loro emozioni. Dare voce al silenzio non è semplice….se dovessimo pensare, a un mare senza lo sciabordio delle onde, o al suono del sole che si tuffa nell’acqua all’orizzonte. O al rumore di una farfalla che sbatte le ali. Riuscireste a immaginarlo? Perché è questo il mondo d’incertezze che si porta dentro un sordo. Una disabilità che non ha “voce”, ma che urla al cuore.Lo stesso cuore che oggi, commosso con le mani al cielo ha applaudito i ragazzi e i bambini. I bambini ancora una volta sono stati esempio di Forza e Speranza,sono loro la strada del futuro che noi tutti dovremmo seguire. Nell’incanto delle cose, nel loro sorriso sincero, nella loro semplicità e nel credere nell’essere umano.