Joffredo-Castello: Il Primo Maggio Celebra la Rinascita del Cuore Comunitario in Piazza.

Joffredo-Castello: Il Primo Maggio Celebra la Rinascita del Cuore Comunitario in Piazza.

La ricorrenza del Primo Maggio si profila come un appuntamento cruciale per la collettività di Joffredo-Castello. Non si tratta solo di restituire splendore e vitalità alla piazza locale, simbolo per eccellenza dell’aggregazione sociale, ma di infondere nuova linfa all’intera Cervinara.

È superfluo evidenziare il ruolo insostituibile che una piazza detiene: fulcro indispensabile di scambi e incontri, anima vibrante di ogni borgo, scenario dove si manifestano le identità individuali e il profondo senso di appartenenza, e spazio privilegiato per le celebrazioni e le tradizioni comunitarie.

Il percorso che ha condotto a questo punto è stato lungo e articolato. Avviato all’indomani del disastroso evento alluvionale del 16 dicembre 1999, ha visto susseguirsi un’intensa fase di ideazione, progettazione e studio meticoloso, volta a riqualificare integralmente lo spazio della piazza e a garantirne la massima accessibilità e fruibilità. Ventidue anni complessi e segnati da non poche difficoltà, soprattutto a causa degli intricati “nodi” burocratici, caratterizzati da procedure eccessivamente complesse e da tempi di risposta estenuanti.

Per noi residenti di Joffredo-Castello, Piazza Joffredo incarna un significato paragonabile a quello che l’antica Agorà rappresentava per gli Ateniesi: il cuore pulsante e nevralgico della vita cittadina.

A partire da questo sabato, Piazza Joffredo è pronta a rianimarsi. Il mio appello, sincero e caloroso, è affinché la si viva appieno, trasformandola nuovamente nel fulcro vitale e nel cuore pulsante di Joffredo-Castello. Solo così, la nostra frazione potrà consolidare la sua unione e aspirare a un futuro di costante miglioramento.

Un’ultima, fondamentale raccomandazione: è imprescindibile mantenere la massima pulizia in ogni angolo della piazza, dai marciapiedi alle aiuole, dalle aree verdi al parco giochi, comprese le panchine. Altrettanto cruciale è la salvaguardia di tutte le opere e strutture che sono state minuziosamente realizzate. Come ci ricordavano già gli antichi Latini con la loro saggezza: “Longe praestantius est praeservare quam curare” – perché, in fin dei conti, prevenire è sempre meglio che curare.