A Cervinara è ancora aperta la ferita del 16 dicembre 1999 e tante persone chiedono giustizia e soprattutto una uniformità di trattamento. Sembra incredibile, ma a distanza di tanti anni ci sono ancora persone che non hanno visto ricostruita l’abitazione o il negozio distrutti in quella tragica notte di dolore e morte. Alcuni proprietari decisero di farsi assegnare un buono per l’acquisto alloggi, mentre altri optarono per la ricostruzione fuori sito, costituita da 22 fabbricati e 3 negozi. Furono fatte diverse conferenze di servizio per l’individuazione dell’area adatta alla ricostruzione, e fu scelta la zona di San Marciano. L’unico ente che non ha mai preso parte alla conferenza dei Servizi, è l’Autorità di Bacino Liri Garigliano Volturno che si esprimeva con una nota il 12 giugno 2003 dicendo:”…il proprio parere di compatibilità per il Piano Particolareggiato in esame, con la prescrizione che la fruizione degli edifici da ricostruire resti subordinata alla realizzazione di interventi di organica sistemazione, finalizzata alla mitigazione del rischio”. Le stranezze ci dice uno degli interessati che attendono ancora di poter ricostruire, inizia all’indomani del 19 ottobre 2010 quando tra il Comune di Cervinara e l’Autorità di Bacino veniva siglata una intesa di Programma per lo studio del nuovo P.S.A.I.. Nel frattempo ad alcune pratiche viene assegnato il buono contributo con Decreto Arcadis, mentre ad altre pratiche, ancora non è stato assegnato nulla. Perchè l’Arcadis non ha rilasciato a tutti il relativo buono di ricostruzione? Perchè oggi l’Arcadis si è lavata le mani di questa storia? E queste sono le prime domande che attendono una risposta anche dall’Autorità Giudiziaria. L’aspetto piu’ inquietante avviene il 25 giugno 2014 quando il comune di Cervinara richiedeva un parere per un fabbricato ubicato a 10 metri lineari ed ubicato a monte della suddetta area del Piano Particolareggiato della ricostruzione dei fuori siti all’Autorità di Bacino. Ebbene a distanza di pochi giorni, il 02 luglio 2014 l’Autorità risponde che l’Area interessata dal Piano di Zona non ricade piu’ in area a rischio. Ma non si esprimeva contestualmente invece per il Piano Particolareggiato, nonostante la richiesta fosse stata fatta nel 2003. Anzi l’Autorità nella persona del Segretario Generale Vera Corbelli, ad una richiesta datata 6 marzo 2015 da parte del Comune di Cervinara, ha risposto il 5 maggio 2015, dicendo :….dette verifiche possono essere condotte attraverso un adeguato studio di compatibilità idrogeologica…”. Per effettuare questo studio che invece doveva essere effettuato dalla stessa Autorità, il geologo Antonio Befi formalizzava una richiesta all’Autorità dei parametri per effettuare lo studio di compatibilità idrogeologica, ma non gli venivano forniti. E si arriva all’anno 2016 quando il 29 Febbraio il Comune di Cervinara affidava l’incarico al geologo Tommaso Zullo per effettuare uno studio di compatibilità idrogeologica del Piano Particolareggiato. Lo studio è stato consegnato al comune ma è finito chiuso in un cassetto e non è stato ancora consegnato all’Autorità di Bacino. Perchè? C’entra qualcosa in tutti questi ritardi il fatto che il Comune di Cervinara ha bloccato una parte dei pagamenti all’Autorità di Bacino per lo studio del nuovo P.S.A.I.? Sono tante purtroppo le domande che attendono risposte.