Il Carcere tra Sofferenza e Speranza: La Visione di Ciambriello sul Benessere Collettivo e i Dati della Campagna Vaccinale
Il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, ha offerto una profonda riflessione sulla realtà carceraria, definendola una comunità afflitta che unisce agenti, operatori, volontari e le persone private della libertà. Un ambiente che, a suo dire, spesso impartisce al mondo esterno lezioni preziose su sacrificio, senso di responsabilità e l’aspirazione al riscatto. Ciambriello ha sottolineato come il carcere sia un luogo dove il benessere di ogni individuo contribuisce a quello generale, richiamando la lezione più importante appresa dalla pandemia: che il destino del singolo è inestricabilmente legato al destino di tutti.
A seguito di queste considerazioni, Ciambriello ha illustrato i dati aggiornati relativi alla campagna di vaccinazione anti-Covid all’interno degli istituti penitenziari campani. Ad oggi, su una popolazione totale di 6570 detenuti, 4848 hanno ricevuto il vaccino. La copertura vaccinale si estende anche a 33 giovani ospiti degli istituti di Nisida e Airola, e a 52 dei 54 reclusi del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Analogamente, 31 internati delle Rems di Calvi Risorta e San Nicola Baronia hanno aderito alla vaccinazione. Entrando nel dettaglio delle principali strutture, a Poggioreale sono stati vaccinati 1143 detenuti su 2124; a Secondigliano, 973 su 1082. Nel carcere femminile di Pozzuoli, l’adesione ha raggiunto 132 detenute su 144. Altri numeri significativi includono Benevento con 305 vaccinati su 352, Avellino con 383 su 430, Salerno con 259 su 401 e Santa Maria Capua Vetere con 799 su 928.
Il Garante Ciambriello ha concluso esprimendo la sua profonda gratitudine alle strutture sanitarie per l’impegno profuso. Ha evidenziato in particolare l’importanza dell’utilizzo del codice STP (Stranieri Temporaneamente Presenti), che ha permesso la vaccinazione di numerosi immigrati e detenuti sprovvisti di documenti. Ha poi riflettuto sulle conseguenze psicologiche delle restrizioni imposte dal Covid-19, che hanno acuito nelle carceri stati d’ansia, paura e persino episodi di autolesionismo. Questa realtà, spesso trascurata, a volte deliberatamente ignorata e considerata marginale, rappresenta in verità, se osservata con attenzione, uno specchio fedele delle virtù e delle debolezze della nostra società.
