Superato lo Stallo nel 118 Irpino: La Riorganizzazione della Centrale Operativa tra ASL e Moscati finalmente prende forma

Superato lo Stallo nel 118 Irpino: La Riorganizzazione della Centrale Operativa tra ASL e Moscati finalmente prende forma

È con soddisfazione che prendo atto della volontà dell’Azienda Ospedaliera di Avellino di finalizzare il trasferimento della gestione del personale della Centrale Operativa 118 all’Azienda Sanitaria Locale. Questo cruciale passaggio, seppur obbligatorio per legge, ha subito un’inspiegabile e prolungata dilazione, generando notevoli complicazioni operative. Tali criticità, inclusa la persistente duplicazione di ruoli direttivi per il servizio di Emergenza (uno presso il “Moscati” e uno nell’ASL), sono state oggetto di una mia specifica interrogazione rivolta alla presidenza della giunta regionale. L’attuale svolta dimostra che le mie istanze sono state accolte, avviando un processo di razionalizzazione atteso da tempo.

Contemporaneamente, la provincia di Avellino sta affrontando un periodo di notevole indebolimento della propria rete di emergenza territoriale. Esempi lampanti di questa tendenza includono la discussa chiusura del Pronto Soccorso di Solofra e la drastica riduzione dell’organico, dimezzato, presso il Punto di Primo Intervento Territoriale (PSAUT) di Bisaccia.

La gestione della Centrale Operativa 118 si configura da tempo come una criticità strutturale nel panorama sanitario irpino. Persiste un’allarmante discrepanza tra le risorse disponibili e le reali necessità del territorio: un sistema di soccorso con ambulanze efficienti, una Centrale 118 capace di coordinare le chiamate e un’affidabile rete di elisoccorso dovrebbero rappresentare i pilastri fondamentali di qualsiasi sanità pubblica degna di questo nome.

Le problematiche che ho sottoposto all’esame della Regione affondano le radici in una consolidata non conformità legislativa. Già la Legge Regionale 13/2016 delineava i bacini d’utenza delle Centrali Operative, e ancor prima, la Legge 2/1994, istitutiva del sistema di Emergenza sanitaria, stabiliva chiaramente che ogni ASL dovesse essere responsabile della localizzazione e della gestione della propria Centrale Operativa 118. In netta controtendenza a tali disposizioni, l’ASL di Avellino ha inspiegabilmente mantenuto la Centrale Operativa 118 sotto l’egida dell’Azienda Ospedaliera “S. Giuseppe Moscati”. Questa anomalia si è protratta, nonostante l’ASL di Avellino avesse già nel 2019 avviato e concluso una selezione per il ruolo di direttore dell’Emergenza territoriale, con la nomina di un dirigente medico nel marzo 2021. Solo ora, a distanza di anni dalla promulgazione delle norme, l’Azienda Moscati si attiva per chiedere al personale di optare per l’ASL, nel tentativo di riordinare gli organici e dare finalmente attuazione a un dettato normativo ignorato per troppo tempo. Le ripercussioni di questa gestione frammentata sono emerse con particolare evidenza durante la fase pandemica, evidenziando frizioni nei rapporti tra i medici territoriali, dipendenti ASL, e la Centrale Operativa a gestione Moscati. La normativa è, infatti, inequivocabile nell’affidare alle ASL la responsabilità delle risorse umane e strumentali della componente territoriale del soccorso sanitario.

Infine, nella mia interrogazione, ho richiamato l’attenzione anche sull’organizzazione del servizio notturno del centro mobile di rianimazione, attualmente affidato alla Misericordia. Questa configurazione comporta un significativo rischio di inefficienze: quando l’ambulanza di rianimazione è impegnata in missione, la Centrale Operativa può trovarsi sprovvista del medico competente, essenziale per prendere decisioni rapide e rispondere tempestivamente alle richieste del 118, compromettendo così l’efficacia del soccorso.