Fondi Europei, De Luca Propone lo Scudo Penale: L’M5S Denuncia “Priorità Sbagliate” e Mancanza di Trasparenza
Una rapida sessione della Quarta Commissione Trasporti e Lavori Pubblici ha dato il via all’esame di un disegno di legge di iniziativa del governatore De Luca, il cui obiettivo è introdurre uno scudo penale a beneficio di tutti coloro che saranno incaricati della gestione dei fondi provenienti dal Recovery Fund e da Next Generation Eu. Attraverso una proposta di emendamento alla legislazione nazionale, presentata come misura di semplificazione burocratica, il governatore intende istituire un regime di esonero da responsabilità penale per il reato di abuso d’ufficio. Questa immunità si applicherebbe a tutte le procedure adottate nell’esecuzione di progetti finanziati con le ingenti risorse europee in arrivo.
L’iniziativa ha immediatamente sollevato dure critiche. La vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo M5S, Valeria Ciarambino – intervenuta a margine della seduta della Commissione cui ha partecipato anche il consigliere regionale M5S Vincenzo Ciampi – ha denunciato quella che considera una priorità rovesciata. “Invece di concentrarsi sulla qualità e sull’efficacia dell’impiego dei fondi europei, potenziando gli uffici preposti e formando adeguatamente il personale,” ha affermato Ciarambino, “la prima misura proposta da De Luca è un’esenzione penale per chiunque gestirà tali risorse. Questo è un segnale preoccupante fin dall’inizio.”
Ciarambino ha poi sottolineato l’incongruenza: “Da mesi sollecitiamo il governatore a impegnarsi nella riorganizzazione di dipartimenti e uffici, acquisendo le competenze necessarie per farci trovare pronti all’arrivo dei fondi, con l’obiettivo di impiegare ogni singolo euro per il rilancio della nostra regione. È inaccettabile che, ad oggi, il Consiglio regionale non abbia avuto alcun confronto sul Recovery Fund, e la prima discussione sul tema riguardi unicamente il mettere al riparo da eventuali indagini coloro che spenderanno questi soldi.”
L’M5S si dichiara aperto a discutere “misure di semplificazione necessarie, volte a ridurre i tempi di esecuzione delle opere,” ma rifiuta categoricamente che queste “diventino un pretesto per l’introduzione di scudi penali.” Ciarambino ha infine evidenziato una “perfetta sintonia e sincronia” tra la visione del governatore e quella di Matteo Salvini, che proprio in questi giorni ha rilanciato la sua richiesta di sospendere il Codice degli appalti fino al 2026, suggerendo una convergenza di intenti su questioni di deregulation.
