Valeria Ciarambino denuncia la Regione Campania: I più fragili ancora in coda per i vaccini.
Le recenti analisi riguardanti il processo di vaccinazione in Campania, le quali persistono nel basarsi sulle adesioni anziché sul numero effettivo di residenti idonei alla profilassi, mostrano percentuali allarmanti per quanto concerne l’immunizzazione dei pazienti più vulnerabili. Ad oggi, la loro copertura vaccinale si attesta quasi a zero. A questo si somma il rapporto della Fondazione Gimbe, che posiziona la Campania all’ultimo posto a livello nazionale per la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale.
Durante una seduta consiliare, ho interpellato la giunta regionale per comprendere quali strategie intendano attuare per accelerare la somministrazione dei vaccini ai soggetti più fragili, in piena conformità con il piano nazionale. Ho inoltre domandato come stia procedendo l’organizzazione dei medici di medicina generale, figure cruciali per identificare quei cittadini che, a causa dell’età avanzata o di specifiche disabilità, incontrano reali ostacoli nell’utilizzo della piattaforma di prenotazione. La replica dell’assessore, purtroppo, non ha fatto altro che corroborare le informazioni in nostro possesso, le quali delineano una strategia vaccinale che sembra privilegiare chi svolge un lavoro d’ufficio o giovani sedicenni in buona salute residenti a Ischia o Procida, a discapito delle fasce di popolazione maggiormente esposte al rischio.
Queste le parole di Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, pronunciate al termine del question time. La Ciarambino ha inoltre annunciato: “Nelle prossime ore inoltrerò una formale richiesta di accesso agli atti per ottenere finalmente piena trasparenza sui numeri effettivi della campagna di immunizzazione in Campania e sull’effettiva capacità operativa dei medici di base. Proseguirò la mia battaglia affinché, come giustamente evidenziato dal Presidente Draghi, solo attraverso la vaccinazione dei nostri anziani e dei cittadini affetti da patologie gravi o fragilità, coloro che più necessitano di assistenza ospedaliera in caso di infezione, potremo alleggerire il peso sulle nostre strutture sanitarie, rilanciare l’economia della nostra regione e abbandonare definitivamente lo status di zona rossa.”
