Dalla Criticità all’Eccellenza: Coldiretti Campania Inaugura la Filiera Controllata della Carne di Cinghiale

Dalla Criticità all’Eccellenza: Coldiretti Campania Inaugura la Filiera Controllata della Carne di Cinghiale

La problematica persistente della sovrappopolazione di cinghiali, che per anni ha rappresentato un onere significativo per i produttori agricoli e un potenziale rischio per la collettività, sta finalmente giungendo a un punto di svolta tangibile in Campania. Quella che in precedenza era percepita esclusivamente come una sfida ecologica ed economica, si sta ora riconfigurando in una risorsa di valore per il ricco patrimonio agroalimentare della regione. Questa iniziativa ambiziosa, promossa da Coldiretti Campania, prenderà il via nell’area montuosa del Matese, grazie a un quadro di cooperazione strategica. Esso coinvolge il CRIUV (Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria), la dinamica cooperativa agricola Falode di Castello del Matese, e beneficia del sostegno cruciale della federazione di Coldiretti Caserta.

Come illustrato da Coldiretti Campania, la metodologia alla base del progetto integra in modo sinergico le normative vigenti all’interno delle aree parco protette con le azioni di gestione venatoria mirata condotte nei territori confinanti. Nello specifico, all’interno dei confini del parco, dove la caccia selettiva non è consentita, gli animali verranno catturati utilizzando i “chiusini”, un sistema di trappolaggio già testato e dimostratosi efficace. I cinghiali così prelevati saranno poi trasferiti in un’apposita area di raccolta presso la cooperativa Falode. Qui, all’interno del macello aziendale e sotto lo scrupoloso controllo dell’ASL (Azienda Sanitaria Locale), si procederà alla valorizzazione delle carni, insieme a quelle provenienti dai capi abbattuti nelle zone dove è permessa la selezione venatoria.

Questa filiera strutturata della carne offre un vantaggio fondamentale: sottrae efficacemente i prodotti a base di cinghiale al circuito del bracconaggio illegale e al mercato nero. Ne consegue una significativa garanzia per la salute umana, poiché tutti i prodotti saranno rigorosamente certificati e monitorati dagli organismi pubblici competenti, assicurando piena tracciabilità e conformità agli standard igienico-sanitari.

“Da tre anni – dichiara Salvatore Loffreda, direttore regionale della principale organizzazione agricola italiana – Coldiretti ha incessantemente richiesto l’istituzione di una filiera controllata e rintracciabile per le carni di cinghiale. Il nostro obiettivo è garantire il rispetto delle norme e la salubrità di un prodotto che, purtroppo, troppo spesso finisce sul mercato nero senza alcuna garanzia. Attraverso i nostri tecnici, abbiamo presentato proposte concrete per affrontare questa problematica e bloccare il commercio clandestino.” Loffreda estende i suoi ringraziamenti a Giuseppe Miselli, direttore di Coldiretti Caserta, e al tecnico Virginio Bianco per il loro impegno sul territorio, svolto in collaborazione con gli specialisti del CRIUV, Valerio Toscano e Paolo Varuzza.

Nei prossimi giorni, verrà sottoposta all’assessore all’Agricoltura, Nicola Caputo, una dettagliata proposta per la creazione di un marchio di filiera specifico per la carne, i salumi e i sughi di cinghiale prodotti in Campania. Questa iniziativa mira a potenziare ulteriormente il valore e la riconoscibilità di queste specialità locali.

“Il nostro modello – sottolinea Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – è profondamente radicato nel valorizzare i piccoli produttori locali. Sfruttando la loro consolidata esperienza nella lavorazione dei suini, questi produttori possono offrire ai consumatori prodotti eccellenti, capaci di far conoscere e apprezzare la qualità di una carne proveniente da un ambiente naturale e trasformata a ‘chilometro zero’. La presenza dei cinghiali è diventata una preoccupazione seria, non solo per le aziende agricole, ma anche per l’incolumità dei cittadini, data la preoccupante crescita degli incidenti correlati. È imprescindibile promuovere una piena collaborazione tra il settore agricolo, le associazioni venatorie e le istituzioni per trasformare efficacemente questa sfida in un’opportunità. Coldiretti è fermamente intenzionata a sviluppare un processo virtuoso che non solo riduca l’impatto dei cinghiali, ristabilendo un equilibrio naturale profondamente alterato, ma generi anche opportunità di integrazione al reddito, arricchendo l’ampio ventaglio delle eccellenze gastronomiche campane.”