Non si placano le proteste in seguito alle parole del presidente Vincenzo De Luca, che aveva parlato della possibilità che qualche “medico farabutto” non facesse il proprio dovere, dichiarando esaurita la disponibilità di posti letto e rifiutando i ricoveri in Terapia Intensiva di sera negli ospedali campani per alleviare il proprio carico di lavoro. Quelle parole hanno causato una alzata di scudi soprattutto nel mondo sanitario, con molti medici che hanno difeso il proprio operato e fatto presente le condizioni spesso al limite in cui sono costretti a lavorare per garantire le cure nel migliore modo possibile. Giuseppe Galano, presidente dell’associazione dei medici anestesisti, fa inoltre notare che le richieste di posti letto non vengono gestite in reparto, ma direttamente dalle direzioni sanitarie delle strutture Covid-19, e che quindi non sarebbe nemmeno possibile per un rianimatore dichiarare il falso sulla disponibilità di posti letto. Replica forte anche da Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, che parla di “parole infamanti” e sottolinea che i rianimatori sono “soldati in prima linea” che “meritano rispetto”.
I medici anestesisti: “De Luca offende chi rischia la vita”
“Affermare pubblicamente e, con decisione, che esiste una ‘piccola percentuale di farabutti che cerca di non fare il suo dovere‘, evitando i ricoveri in Terapia Intensiva, soprattutto in orario 20-08, per poter affrontare in modo più sereno la nottata, se riferita agli anestesisti-rianimatori, i principali Operatori delle Terapie Intensive, è assolutamente offensivo per una categoria di professionisti che sta rischiando la vita ogni giorno da molti mesi, per garantire l’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini campani”. Lo afferma Giuseppe Galano, presidente campano della Aaroi-Emac (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica), in una lettera aperta indirizzata al governatore Vincenzo De Luca. Le affermazioni di ieri, continua Galano, che coordinata anche il 118 di Napoli – rischiano di essere fuorvianti per l’opinione pubblica, catalizzando, ingiustamente, le ire, le preoccupazioni e le insoddisfazioni di quest’ultima, spesso causate da un sistema in sofferenza, su professionisti che, invece, sacrificano, ogni giorno, se stessi e i propri affetti per adempiere al proprio dovere”.
L’espressione “piccola percentuale” usata da De Luca, continua Galano, “non basta per evitare che da eroi si finisca per essere dei farabutti per i tanti cittadini che, loro malgrado troppo spesso, sono alla ricerca spasmodica di assistenza e per presunte inefficienze di sistema di un colpevole, anche in un evento epocale catastrofico come quello che stiamo vivendo per il Covid 19. Presidente, forse le sarà sfuggito che le chiamate della Centrale 118 vengono indirizzate ai referenti delle strutture Covid 19 che appartengono alle direzioni sanitarie, per cui le chiamate non vengono assolutamente intercettate dagli anestesisti rianimatori. Presidente De Luca, se crede che vi siano degli atteggiamenti ‘non professionali’ o addirittura delinquenziali, in un momento storico delicatissimo, metta in atto ogni possibile controllo per evidenziarlo e, ovviamente, arginarlo, punendo i responsabili cosi’ come la legge prevede”.