Dinamiche opposte del Covid in Campania: Il Sannio tira un sospiro di sollievo, l’Irpinia in allerta per un’impennata di contagi

Dinamiche opposte del Covid in Campania: Il Sannio tira un sospiro di sollievo, l’Irpinia in allerta per un’impennata di contagi

Per la prossima settimana, la provincia di Benevento si attende una riduzione del 2% nel numero di infezioni da Covid-19. Questa previsione deriva da un’analisi dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), che elabora proiezioni a breve termine riguardanti il numero di casi attivi sia a livello regionale che provinciale. Tale ricerca nasce dalla sinergia tra Agenas e l’Osservatorio dei dati epidemiologici, parte del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. Il modello utilizzato si fonda sull’indice R*(t) – un indicatore distinto dall’Rt impiegato dall’Istituto Superiore di Sanità nei suoi bollettini settimanali – il quale misura la velocità di progressione o regressione dell’epidemia, quantificando l’incremento o il decremento degli individui positivi attivi.

L’intento principale di queste stime è di anticipare l’impatto del virus Sars-CoV-2 sulle strutture sanitarie, permettendo così l’adozione preventiva di misure adeguate con circa una settimana di anticipo. Lo studio evidenzia che, nel territorio del Sannio (Benevento), anche in virtù delle misure contenitive implementate, si prevede una flessione media del 2% nei casi positivi. Questa stima presenta un intervallo di incertezza, oscillando tra un calo del 7% nello scenario più favorevole e un possibile aumento del 3% in quello meno ottimistico.

Questi dati si distinguono nettamente dalle tendenze osservate in altre province della regione e dal dato complessivo campano. Infatti, per la stessa settimana, le proiezioni indicano un incremento del 14% ad Avellino (Irpinia), dell’11% a Caserta, del 10% a Napoli e del 6% a Salerno. Il dato medio regionale si attesta su un aumento dell’11%.

È palese, dunque, che il quadro epidemiologico sia articolato e richieda un’attenta valutazione da parte delle autorità sanitarie. Sebbene la proposta di adottare strategie differenziate tra le province possa sembrare percorribile – e, sotto certi aspetti, giustificata da considerazioni economiche – è fondamentale riconoscere che i vari territori non possono essere considerati entità isolate, data la fitta rete di interconnessioni e spostamenti. Nell’eventualità che tali richieste di diversificazione vengano accolte – scenario che l’Unità di Crisi della Campania ha già segnalato come estremamente complesso – sarebbe indispensabile mettere in campo un sistema di controlli rigorosi per contenere la diffusione del virus e regolare i movimenti interprovinciali; un’impresa che, tuttavia, si prospetta di proporzioni considerevoli e di difficile attuazione.