Allarme COVID: L’Europa Registra una Risalita dei Contagi, Mentre l’Africa Affronta una Crisi Senza Precedenti a Causa della Variante Delta
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato una preoccupante inversione di tendenza in Europa: i casi di COVID-19 hanno ricominciato ad aumentare dopo un periodo di due mesi di costante diminuzione. Questa recrudescenza, ha ammonito l’OMS, potrebbe preludere a una nuova ondata pandemica, a meno che non si mantenga un elevato livello di cautela e disciplina. Hans Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa, ha spiegato in una conferenza stampa che la settimana precedente si è registrato un incremento del 10% nei contagi, attribuibile principalmente all’intensificarsi dei viaggi, agli assembramenti e al rilassamento delle misure restrittive.
In questo contesto, l’OMS ha lanciato un appello per un “migliore monitoraggio” degli spettatori in occasione dei Campionati Europei di calcio. L’organizzazione ha esortato le città ospitanti le fasi finali del torneo a implementare controlli più rigorosi sui movimenti dei tifosi, estendendoli anche ai periodi precedenti l’arrivo e successivi alla partenza dagli stadi. Catherine Smallwood, funzionario dell’OMS Europa, ha sottolineato l’importanza di “guardare oltre gli stadi” per contenere la diffusione del virus.
Nel frattempo, il continente africano si trova ad affrontare una situazione ancora più critica. Il COVID-19 si sta propagando a una velocità record, spinto dalla variante Delta, che sta rapidamente diventando predominante. Per sei settimane consecutive si è assistito a un’escalation dei contagi, con un aumento settimanale di un quarto che ha portato a 202.000 casi nell’ultima settimana rilevata. Parallelamente, i decessi hanno registrato un balzo del 15% in 38 nazioni africane. L’OMS ha espresso profonda preoccupazione per l’Africa, dove soltanto l’1,2% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale.
Matshidiso Moeti, direttrice regionale dell’OMS per l’Africa, ha descritto la “velocità e la portata della terza ondata africana” come qualcosa di “senza precedenti”. I dati dell’OMS rivelano che la variante Delta, notoriamente più contagiosa, è stata rilevata in 16 paesi africani, costituendo il 97% dei casi in Uganda e il 79% nella Repubblica Democratica del Congo. La domanda di ossigeno nel continente ha superato del 50% il picco della prima ondata, registrato un anno fa. Moeti ha avvertito che “la diffusione dilagante di varianti di COVID-19 più trasmissibili eleva la minaccia per l’Africa a un livello completamente nuovo”, aggiungendo che “più trasmissione del virus significa malattie più gravi e più morti, perciò tutti devono agire subito e intensificare le misure di prevenzione per impedire che un’emergenza si trasformi in una tragedia”.
La Repubblica Democratica del Congo, in particolare, è in ginocchio. Jean-Jacques Muyembe, capo dell’Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica (INRB) e responsabile della risposta pandemica nel paese, ha parlato di una vera e propria “catastrofe” se la variante Delta non venisse arginata. “I nostri ospedali sono sopraffatti, gli obitori traboccano, molti politici e professori universitari sono stati infettati dal virus e molti sono morti”, ha dichiarato Muyembe. La grave carenza di vaccini rimane un ostacolo insormontabile per i paesi africani, con appena 15 milioni di individui, ovvero l’1,2% della popolazione, completamente immunizzati.
