Premetto che sono uno scarso frequentatore della tv. A dire il vero preferisco la lettura di quotidiani e di buoni libri. Tuttavia,mi sia concesso di esprimere un diritto: lo “jus murmurandi”, per la pessima caratteristica dei programmi Rai che si ripete ormai da quasi dieci anni: a partire da giugno fino a settembre. L’emittente di Stato non fa altro che mandare in onda metodicamente e sistematicamente la vecchia fiction di “Don Matteo “. Per non parlare di altri palinsesti scialbi e sicuramente non piacevoli. Ho l’impressione che i dirigenti Rai, con la loro faccia di bronzo, pensino che moltissimi italiani siano del tutto rimbecilliti. Pippo Baudo, famoso ed amato presentatore televisivo, in una recente intervista al quotidiano “Corriere della Sera”, ha detto:”La Rai non può fermarsi e cedere il passo alle repliche; anche in un periodo di emergenza non previsto, come quello dovuto alla pandemia di Coronavirus, il Servizio Pubblico deve avere la forza di provare con nuove produzioni”. Mi chiedo, dopo queste affermazioni e le mie doglianze, se sia giusto e giustificato continuare a pagare il canone Rai.