( Franco Petraglia ) Ad esequie avvenute vorrei ricordare David Sassoli, una persona che mi è congeniale. La morte, “belva enorme, implacabile”, scriveva lo scrittore e filosofo russo Dostòevskij, ha portato via, nello sbigottimento e angosciosa incredulità generali, David Maria Sassoli. L’Italia e l’Europa ne piangono e rimpiangono il tratto gentile, il sorriso luminoso e disarmante, la sincera umanità, l’intelligenza acuta e soprattutto il grande desiderio di fraternità . Ha combattuto e lavorato alacremente fino all’ultimo respiro, partecipando attivamente e con passione alla causa del bene comune. E’ stato molto stimato e apprezzato come presidente del Parlamento europeo per la sua idea di Europa “ Complesso di valori sociali, giuridici, culturali incentrato sulla persona”. Il giornalismo lo aveva catturato sin da giovanissimo. Per lui non era un semplice “mestiere”, ma una passione, quasi una vocazione. Egli sapeva coniugare il rispetto umano con la ricerca della verità. Grazie per il suo significativo esempio di giornalismo perspicace e coraggioso e per la sua zelante , spassionata e importante opera svolta nel Parlamento europeo. Riposi in pace, carissimo presidente, e che la terra le sia lieve, perché non è passato invano, come diceva Meleagro. Lei rimarrà nella memoria di tante persone impegnate nel mondo sociale, culturale e politico a livello nazionale e internazionale.