Violenza in Carcere a Caltanissetta: Un Agente Ferito da un Detenuto, Sale la Tensione nel Sistema Penitenziario
L’istituto penitenziario di Caltanissetta è nuovamente sotto i riflettori delle cronache, teatro di un violento episodio avvenuto ieri: un recluso proveniente dalla Campania ha perso il controllo, scagliandosi contro un agente della Polizia Penitenziaria. La grave vicenda è stata resa nota da Calogero NAVARRA, segretario nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), il quale ha dettagliato l’accaduto: “Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 14:40, un Assistente Capo in servizio presso il Corpo di Polizia Penitenziaria di Caltanissetta è stato bersaglio dell’ennesima aggressione. Un individuo, classificato come criminale di alta sicurezza e originario della Campania, ha attaccato l’agente. L’alterco è sorto quando il poliziotto ha contestato la presenza di articoli proibiti all’interno di un pacco appena ricevuto dal recluso. Il detenuto ha reagito violentemente, sferrando calci e successivamente scagliando una scrivania contro l’ufficiale. Solo il pronto intervento di altri membri del Corpo ha impedito conseguenze peggiori, ma la gravità dell’evento evidenzia una situazione ormai insostenibile.”
Navarra ha poi esteso la sua analisi, definendo “sempre più preoccupante” il contesto penitenziario siciliano, testimoniato da recenti e analoghi episodi di violenza nelle strutture di Catania Piazza Lanza e nella stessa Caltanissetta. Il sindacalista ha rimarcato “la dedizione, la preparazione e l’atteggiamento umano” che caratterizzano l’operato quotidiano degli agenti penitenziari verso tutti i detenuti, impegnati a garantire una detenzione dignitosa e scrupolosa. Questo, ha aggiunto, nonostante le “persistenti e oggettive difficoltà operative, gravi deficit di personale e infrastrutture spesso obsolete.” “Noi, agenti penitenziari,” ha proseguito Navarra, “siamo attenti e sensibili alle esigenze di ogni detenuto, a prescindere dal loro background sociale o dalla natura del reato. Eppure, siamo costantemente esposti a rischi e pericoli.”
Sull’onda dell’indignazione, Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE, ha reiterato con forza l’appello al Ministro della Giustizia Marta Cartabia e ai massimi vertici dell’Amministrazione Penitenziaria. La sua istanza è chiara: “È impellente potenziare l’organico del Corpo di Polizia Penitenziaria, il cui personale è quotidianamente preposto a salvaguardare la sicurezza nazionale. Fino a quando si procrastineranno le misure indispensabili per tutelare l’incolumità fisica e la sicurezza degli Agenti che operano nelle carceri? I nostri ufficiali prestano servizio all’interno delle sezioni detentive completamente sprovvisti di armi, mentre i reclusi godono di una mobilità interna senza restrizioni: una situazione inconcepibile e intollerabile!” Capece ha concluso la sua dichiarazione sottolineando come questa ennesima aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria in un istituto italiano sia “la spia inequivocabile di tensioni e criticità endemiche nel sistema di esecuzione della pena nel nostro Paese. Urgono riforme autenticamente strutturali del comparto penitenziario e dell’applicazione della pena, con una revisione critica della contestata “vigilanza dinamica” e del “regime penitenziario aperto”, che alimentano questa inaccettabile spirale di violenza ed episodi problematici all’interno delle mura carcerarie.”
