Viene accolto nella Luce della Vita Eterna don Ermanno Ruocchio. Quello che lui ha auspicato per i tanti nella sua lunghissima vita pastorale. Oltre cinquant’anni tutte le sue forze sono state dedicate all’altro, al “fratello”. Colui che è Cristo da ascoltare, da abbracciare, da sostenere e anche da bacchettare.
Sono state centinaia le occasioni di predicare l’Amore. Presente presso tutte le famiglie alle quali veniva affidato. Attualmente ricopriva la carica di sacerdote di Squillani e Cassano Caudino. Con la prima, il prossimo due novembre, avrebbe compiuto un “matrimonio” di cinquant’anni. Originario di Arpaise in provincia di Benevento il 5 marzo del 1944 e spesso raccontava che l’ispirazione alla vocazione gli era stata stimolata dalla pura testimonianza di un giovane sacerdote dell’epoca. Ed ecco il suo “Si, eccomi!”, che viene sigillato il 18 luglio del 1970 per le mani dell’Arcivescovo Metropolita di Benevento Raffaele Calabria.
Figlio di Massimino e da Mazzone Antonietta, dall’ordinazione sacerdote ha incessantemente condotto la sua missione purezza e semplicità. Ha esordito nelle parrocchie di San Giorgio La Molara e Altavilla Irpina, ponendo la Parola di Dio come unica Verità.
Ricordiamo che dal 2 novembre del 1973 divenne titolare della parrocchia di Santo Stefano in Squillani di Roccabascerana, dove nel 1982 gli viene affidata anche della attigua Cassano Caudino, entrambe frazioni del piccolo comune di Roccabascerana. Per entrambe le chiese, partendo anche dalle fondamenta, è riuscito a mantenere il pieno decoro che i luoghi sacri meritavano. Lo piangono tutti “pure i sassi” è il tam-tam che si spande per il paese. La sua obbedienza rimane proverbiale, professata anche quanto riceveva ulteriori mandati in altre parrocchie diocesane come quelle di Pannarano, Arpaise, Terranova e Tufara Valle. Nei suoi passaggi ha lascito profonde impronte tanto che nel 1983 Sua Eccellenza Andrea Mugione, al momento arcivescovo pro-tempore nella Diocesi beneventana, gli conferisce il titolo di Monsignore, rimanendo in ogni modo, ancorato alla missione di Pastore. Assolve con puntualità ai diversi incarichi fra i quali ricordiamo quello di Responsabile dell’Ufficio Catechistico e l’Ufficio Scuola, curati per oltre sette anni. Fino al 2020 ricopre, con la solita energia, l’incarico di Direttore dell’Ufficio Diocesano “Edilizia di Culto e di Azione Pastorale”. Si distingue anche come insegnante di religione cattolica fra l’Istituto di Ragioneria in Benevento e, a seguire, presso l’Istituto superiore “Aldo Moro” di Montesarchio dove raggiunge il meritato congedo nell’anno 2000, lasciando un eccellente ricordo sia negli alunni che nei colleghi che nel personale scolastico e parascolastico.
Nessuno può lamentare di non aver avuto occasione di scambiare quattro parole, non aver ricevuto conforto nei momenti di difficoltà, sia nell’intimità della Confessione, sia economicamente quando apriva il suo personale portafogli. Un atteggiamento determinato e convinto che con fermezza ha testimoniato nel rispetto dei principi essenziali della Chiesa Cattolica: “Amore per i fratelli, Amore per Cristo!”. Le cerimonie liturgiche erano pregne della sua Cultura e profonda Spiritualità, inoltre la semplicità del suo linguaggio e la tenerezza dei modi raggiungevano tutti i cuori.
Disponibile nelle ricorrenze pastorali nelle quali pretendeva il massimo rispetto delle icone sacre e delle norme civili. Le festività civile-religiose erano organizzate fra lui e i tanti comitati festa nel pieno rispetto del decoro, senza sprechi ponendo il messaggio eucaristico il prima fila. Partecipava anche ai momenti conviviali dove si poteva godere del suo aspetto umoristico. Tifoso convinto della squadra del Napoli ed anche avvezzo alle nuove tecnologie.
Una vita religiosa Vera e Profonda che lascia un’eredità negli altri giovani confratelli sia della comunità rocchese che del circondario, per i quali spesso è stato anche un vero punto di riferimento.
Adesso è il momento del silenzio, del raccoglimento e delle lacrime. Quelle sentite, pesanti, pesanti come macigni che rimbombano e mescolandosi con i bei ricordi potranno solo alleggerire il distacco.
Nessuno lo ha lascito solo nemmeno in questo ultimo periodo della vita terrena, corrotta da un brutto male, anch’esso accettato per il solo e puro Amore di Cristo. Lui che adesso sorridendogli lo sta stringendo nelle Sue braccia.