Si è tenuto, dinanzi al Gup del Tribunale di Napoli, Dott.ssa Romano, il processo a carico del boss Mario Romano, nato a Maddaloni, di anni 23, attualmente agli arresti domiciliari, imputato di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, banda armata, porto e detenzione illegale di armi e vari episodi di spaccio.
Il processo, che vede imputato Romano ed altre persone, è fondato su intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che su numerosi sequestri di sostanza stupefacente e di arsenali di armi, nacque dall’operazione denominata “Fiumi di Droga” e fu caratterizzato dall’emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare in relazione a reati commessi tra il 2016 ed il 2019 tra la Valle Caudina, in particolar modo Montesarchio ed Airola, la Valle di Suessola, Maddaloni ed alto Napoletano. Romano, secondo il Pm antimafia Luigi Landolfi, era capo indiscusso, insieme al Morgillo Gennaro, di una vera e propria organizzazione criminale finalizzata al traffico di droga, con le sue rigide gerarchie interne, che operava tra le provincia di Caserta e la provincia di Benevento e che riforniva di droga gli innumerevoli clienti con linguaggi in codice e con diversi metodi di spaccio, già visti nelle organizzazioni criminali napoletane. Inoltre, secondo le indagini, l’organizzazione si riforniva della droga trattata (cocaina, crack, eroina hashish e marijuana) in prevalenza tramite canali della provincia di Napoli.
Il Gup però, nonostante il solido impianto accusatorio, sulla base della difesa dell’ avvocato Vittorio Fucci, è stato di un avviso diverso della Procura Antimafia, ed ha condannato Mario Romano, considerato uno dei due promotori dell’ associazione, difeso dall’ avvocato Vittorio Fucci, a soli 6 anni, mentre la Procura Antimafia, ne chiedeva 18.
Il Romano, per cui la pena è stata ridotta di due volte rispetto alla richiesta del P.M., accogliendo le tesi dell’ avvocato Vittorio Fucci jr, è stato assolto dal ruolo di promotore della associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, è stato assolto dall’ aggravante della banda armata, è stato assolto dal reato di porto e detenzione illegale di un arsenale di armi ed nonché dai vari episodi di spaccio.
Una sentenza che conclude il primo grado di un processo che ha fatto molto scalpore. Il difensore, però, nonostante l’ eccellente risultato è già pronto per il ricorso in appello.