L’Eccellenza Irpina Guida il Centro di Cardiopatia Strutturale Pubblico di Riferimento a Milano
Il Dott. Maurizio Di Biasi, le cui radici affondano nell’Irpinia, è la figura di spicco a capo del più rilevante Centro di Cardiopatia Strutturale del sistema sanitario pubblico milanese. Questa unità rappresenta una punta di diamante per l’Ospedale Luigi Sacco. Suo padre, anch’egli medico, proveniva dall’Irpinia, regione che il Dott. Di Biasi continua a frequentare per mantenere i legami con vecchi amici. La sua formazione accademica si è completata presso la celebre Università Federico II di Napoli.
Attualmente, il Dott. Di Biasi ricopre la carica di Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Emodinamica e Cardiologia Interventistica all’interno dell’ASST FBF-Sacco. Oltre a ciò, supervisiona “L’Ambulatorio del Cuore”, una struttura d’avanguardia dedicata interamente alla diagnostica e al trattamento delle patologie cardiache strutturali. Questo ambulatorio è strategicamente posizionato all’interno del “Centro Cuore”, diretto dal Prof. Maurizio Viecca, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare del Sacco.
Inaugurato circa diciotto mesi fa in un’ala dell’Ospedale recentemente rinnovata grazie al sostegno della Fondazione “Un Cuore per Milano” e all’impegno instancabile del Prof. Viecca, il Centro si concentra sulla gestione mirata dei pazienti affetti da cardiopatie strutturali. Queste condizioni interessano le valvole cardiache e altre componenti anatomiche del cuore. Il suo ruolo cruciale è permettere una selezione precisa e un follow-up accurato dei pazienti idonei alle più moderne tecniche di intervento percutaneo mini-invasivo, garantendo un percorso clinico-diagnostico sicuro ed efficace.
Integrato nella Divisione di Cardiologia, il Centro dispone di un reparto di degenza e un’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC), per un totale di 37 posti letto. Ogni anno, circa 200 pazienti beneficiano dei trattamenti erogati, sia in fase pre-intervento che post-intervento, usufruendo delle due sale di Cardiologia Interventistica, operanti in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.
Le affezioni valvolari e strutturali del cuore, curate presso l’Ambulatorio e attraverso interventi mininvasivi ad alta complessità eseguiti in laboratorio, includono: la TAVI per la stenosi valvolare aortica; la riparazione transcatetere dell’insufficienza mitralica, mediante dispositivi come MitraClip; procedure “Valve-in-Valve” (VIV) per protesi biologiche aortiche e mitraliche deteriorate; la chiusura percutanea dell’auricola sinistra per pazienti con fibrillazione atriale intolleranti agli anticoagulanti, mirata a prevenire eventi tromboembolici; e la chiusura percutanea del forame ovale pervio.
L’istituzione di un polo così specifico per la gestione mininvasiva delle cardiopatie strutturali si è rivelata fondamentale. Consente l’identificazione rapida dei soggetti affetti da queste diverse forme di patologia, permettendo l’attuazione tempestiva degli interventi più appropriati per ogni singolo caso e la creazione di percorsi clinici e terapeutici personalizzati, in stretta collaborazione con altri specialisti. Il Dott. Di Biasi sottolinea che l’approccio alla cura del paziente cardiologico complesso è intrinsecamente multidisciplinare e multiprofessionale. “Grazie alla sinergia tra cardiologi, cardiochirurghi, internisti, geriatri, nefrologi e neurologi,” spiega il Dott. Di Biasi, “siamo in grado di elaborare strategie terapeutiche sempre più ‘su misura’ per ciascun paziente. Nel nostro Centro, abbiamo la possibilità di impiegare i dispositivi biomedicali tecnologicamente più avanzati, ottenendo così i migliori risultati clinici.”
Altrettanto essenziali sono i controlli post-operatori periodici, aperti anche a chi non ha subito l’intervento presso il Sacco. Questi permettono di sostenere i pazienti nel loro iter di recupero, riducendo le riospedalizzazioni grazie a un accesso ambulatoriale “aperto” che assicura la continuità assistenziale e la gestione della terapia domiciliare.
Nonostante la pandemia di COVID-19, l’attività ambulatoriale non solo non ha subito interruzioni, ma ha registrato un incremento nell’ultimo anno. Ciò è stato possibile grazie all’adozione di rigorose misure precauzionali che garantiscono un ambiente sicuro. Il Prof. Viecca conferma: “L’ambulatorio non ha mai chiuso. Abbiamo implementato percorsi dedicati e precauzioni che infondono tranquillità ai pazienti durante l’accesso in Ospedale e le visite. Inoltre, l’Ospedale si estende su un’ampia area con un grande parco, mantenendo una distanza di circa 500 metri tra il nostro Centro e il padiglione delle malattie infettive.” Tuttavia, sebbene l’attività ambulatoriale sia cresciuta, i ricoveri per infarto acuto hanno purtroppo registrato un calo del 40-50% a livello nazionale. Questo fenomeno è attribuibile alla paura del contagio da Covid, che spinge i pazienti a ritardare l’arrivo in pronto soccorso, spesso giungendo in condizioni già critiche. Per tale ragione, il Dott. Di Biasi conclude con un accorato appello: “È fondamentale rassicurare la popolazione. In caso di sintomi sospetti, recatevi al pronto soccorso senza indugio. Ogni esitazione potrebbe purtroppo rivelarsi fatale per la vostra salute.”
