L’Esame di Avvocato sotto la lente della Senatrice Lonardo: Appello al Governo per la prova orale e la fine delle disparità
La Senatrice Sandra Lonardo, esponente del Gruppo Misto, ha recentemente rivolto una nuova interpellanza parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia. L’obiettivo è sollecitare il nuovo esecutivo a valutare seriamente, e finalmente, la possibilità di condurre la prova di abilitazione alla professione forense in modalità orale, una strada non percorsa dalla precedente amministrazione.
Alla base di questa istanza vi è un’evidente disparità di trattamento: mentre a molte altre professioni è stato consentito lo svolgimento di esami a distanza in forma orale, gli aspiranti avvocati sono stati privati di questa opportunità, subendo una chiara lesione dei loro legittimi diritti e interessi. Si tratta di circa 25mila candidati che, dopo un percorso quinquennale di studi universitari e 18 mesi di tirocinio forense, in cui hanno investito energie, tempo e risorse considerevoli, avrebbero dovuto affrontare le prove scritte dell’esame di avvocato già nel dicembre 2020. A causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19, si trovano ora in una condizione di profonda incertezza, in attesa di definire il proprio futuro professionale.
Le nuove date fissate per il 13, 14 e 15 aprile 2021 tramite decreto ministeriale si scontrano con la realtà operativa. L’attuale protocollo di sicurezza (D.P.C.M. 14 gennaio 2020), in vigore per i concorsi pubblici, risulta di fatto inapplicabile per l’esame forense. I rigorosi requisiti e l’elevatissimo numero di candidati rendono concretamente alto il rischio di contagi, data la necessità di rimanere per tre giornate intere in ambienti chiusi adibiti allo svolgimento delle prove scritte.
Per queste ragioni, l’adozione di un’unica prova orale emerge come l’unica via praticabile per l’esame di avvocato in questo “annus horribilis”. Tale modalità sarebbe l’unica idonea a garantire la sicurezza di candidati e commissari, tutelando il diritto alla salute e, al contempo, il diritto al lavoro dei futuri avvocati, assicurando procedure valutative più rapide e trasparenti.
La Senatrice Lonardo manifesta la sua onesta incomprensione per le motivazioni che hanno portato a una simile disparità di trattamento da parte del precedente Governo e del suo Guardasigilli, i quali non hanno mostrato interesse nel fornire risposte chiare ed esaustive su questa delicata questione, nonostante il notevole numero di giovani coinvolti.
Per questo motivo, la Senatrice rivolge ora un pressante appello al nuovo Esecutivo affinché si esprima con chiarezza e agisca prontamente per porre fine a queste iniquità, precisando le eventuali ragioni ostative dietro a questo ingiustificato diniego.
