Rete Criminale Sgominata nel Casertano: Milionaria Truffa su Falsi Incidenti Porta a 14 Arresti
Non un semplice accordo fraudolento tra professionisti, bensì una strutturata associazione a delinquere finalizzata a perpetrare truffe ai danni di compagnie assicurative: questa la scoperta dell’indagine condotta dalla Procura di Napoli Nord nel Casertano, culminata con l’arresto di 14 individui su un totale di 54 indagati. L’inchiesta è stata diligentemente portata avanti dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta.
Le misure cautelari disposte dal GIP hanno previsto il carcere per otto persone, gli arresti domiciliari per sei, e il divieto di dimora nella provincia di Caserta per altri quattro indagati. A due avvocati è stata inoltre interdetta l’esercizio della professione. Il volume d’affari illecito accertato da questa operazione supera il milione di euro.
Il cuore logistico dell’organizzazione era un’agenzia di infortunistica stradale e soccorso illegale, situata nell’agro aversano, specificamente nel comune di San Marcellino. Questa struttura era di proprietà dei presunti leader del gruppo: Giuseppe Temperato, 65 anni, e i suoi figli Luigi e Mario, rispettivamente di 32 e 35 anni, tutti finiti in custodia cautelare.
Il modus operandi ricalca schemi già osservati in indagini analoghe, incentrato sulla creazione di falsi sinistri stradali. Questo veniva realizzato con la complicità di carrozzieri, che simulavano danni su veicoli mai coinvolti in incidenti, e di periti assicurativi – alcuni privi delle qualifiche necessarie – il cui compito era di attestare danneggiamenti inesistenti. Si aggiungevano poi i falsi testimoni e gli avvocati che istruivano cause basate su fatti completamente inventati, presentandole ai giudici di pace, i quali, a loro volta, citavano le compagnie assicurative e le condannavano al risarcimento.
In alternativa, i vertici dell’organizzazione si qualificavano come danneggiati o legali della parte lesa, cercando transazioni extragiudiziali direttamente con i liquidatori delle compagnie, riuscendo anche in questi casi a ottenere rimborsi non dovuti. Tra le tecniche ingegnose impiegate vi era quella di montare su auto falsamente incidentate pezzi di ricambio già danneggiati. L’auto veniva poi colpita con una mazza da baseball nel luogo e all’ora in cui si denunciava il presunto sinistro. Gli investigatori hanno inoltre scoperto l’utilizzo da parte degli indagati di due società fittizie per la produzione di falsi preventivi di spesa e fatturazioni fraudolente, per un valore complessivo di 250 mila euro.
In una nota, il Procuratore Francesco Greco ha evidenziato come questa indagine “manifesti un sistema illecito ben noto e diffuso che, specialmente nel nostro territorio, incide in maniera grave, a danno dei cittadini, con l’ingiustificato innalzamento delle tariffe [assicurative]”.
