Federdipendenti denuncia Famila: Licenziamento contestato e accuse di gravi pratiche antisindacali

Federdipendenti denuncia Famila: Licenziamento contestato e accuse di gravi pratiche antisindacali

Nonostante i divieti normativi sui licenziamenti, esistono aziende che decidono di rescindere il rapporto di lavoro con i propri dipendenti per motivi disciplinari, senza curarsi delle pesanti ripercussioni che tali decisioni comportano per intere famiglie. Il caso in questione si è materializzato presso il supermercato Famila di Atripalda, gestito dalla società Mida 3, con sede a Teverola (CE). A denunciare i fatti è Giovanni Ardolino, segretario provinciale di Federdipendenti.

Il responsabile sindacale ha riferito che, di recente, si è purtroppo registrata l’interruzione improvvisa del contratto di un lavoratore irpino, gestita con una distaccata formalità amministrativa, dopo essere finito nel mirino dei vertici aziendali. Questo impiegato, che ha sempre adempiuto alle proprie mansioni con senso di responsabilità, è stato sottoposto a un procedimento che Ardolino ha definito un “processo sommario”, caratterizzato da criteri procedurali tutt’altro che trasparenti. Durante tale iter, si sarebbero travisati alcuni suoi comportamenti, inducendolo, di fatto, a sottoscrivere attestazioni a supporto della fondatezza delle accuse aziendali, distorcendo così la corretta cronaca degli eventi.

La condotta posta in essere dalla Mida 3 è ritenuta da Federdipendenti non solo scorretta ma gravemente antisindacale, definendola inaccettabile e degna di ferma censura. L’organizzazione sindacale ritiene che il solo fine di tale azione fosse il licenziamento del dipendente. A detta di Ardolino, simili atteggiamenti costituiscono un vergognoso passo indietro per la democrazia aziendale e i diritti dei lavoratori, rievocando tempi ormai distanti, che si credevano archiviati per sempre, quando individui e manodopera erano trattati alla stregua di mera merce.

Risulta particolarmente indignante, evidenzia Ardolino, che una risposta di tale natura venga data a lavoratori che, nel pieno dell’emergenza pandemica, si sono adoperati instancabilmente, garantendo un autentico servizio pubblico. Essi hanno assicurato la fornitura di beni di prima necessità a cittadini e clienti in un periodo critico, quello da cui lentamente ci stiamo riprendendo, mettendo a repentaglio la propria incolumità fisica, il tutto senza ricevere alcun compenso extra.

In chiusura del suo intervento, Ardolino dichiara che, riguardo a questa situazione – considerate le sue modalità di sviluppo e gestione, le estreme ripercussioni negative per il lavoratore interessato e il suo nucleo familiare, e il contesto generale in cui si è consumata – Federdipendenti è determinata a impiegare ogni energia disponibile. L’organizzazione sindacale intende agire in tutte le istanze preposte, chiedendo l’intervento delle autorità competenti, esigendo l’osservanza delle normative vigenti e la revoca del recesso contrattuale, considerato illegittimo.