Il clima di collaborazione politica alla provincia di Avellino sembra essere terminato. Quattro consiglieri , su cinque del partito democratico, la cevinarese Caterina Lengua, era assente per motivi personali, chiedono al presidente Domenico Gambacorta, un cambio di marcia rispetto a problematiche serie e concrete. Innanzitutto bisogna dire, che con la riforma delle province, quello del presidente è un organo monocratico, non ha bisogno di una maggioranza consiliare per governare. Tanto è vero che lui resta in carica quattro anni, mentre i membri dell’assemblea due. Naturalmente, per amministrare è sempre meglio avere un ampio consenso, cosa che Gambarcorta, a dieci mesi, dalla sua elezione rischia di perdere, almeno, dalla sponda pd. I consiglieri democratici, appoggiati dal segretario Carmine De Blasio, chiedono l’immediata assunzione degli operai forestali, trasporto pubblico garantito per gli studenti diversamente abili ed una chiara linea politica per quanto riguarda il futuro dei dipendenti dell’ente. Problematiche sulle quali il presidente Gambacorta ha già in passato promesso approfondimenti ed interventi. Ma la mossa è soprattutto politica e bisogna capire cosa si nasconde dietro. Innanzitutto, probabilmente, in Irpinia sta iniziando la campagna di autunno e si apre un fronte a palazzo Caracciolo, per dichiarare decadute, in tutti gli enti sovracomunali, le larghe intese. Senza contare poi, che dietro queste richieste, ci potrebbe essere una sorta di verifica per poter ottenere qualche delega. Come dire, la politica con cambia mai, neanche in momenti drammatici come quelli che stiamo viven.o,