Il Tormento di Giovanni Limata in Carcere: Il Peso Della Coscienza e i Dettagli di Un Rapporto Controverso
Nella mattinata odierna, gli avvocati Kalpana Marro e Fabio Russo si sono recati presso l’istituto penitenziario di Bellizzi Irpino per incontrare Giovanni Limata. Il ventitreenne di Cervinara è detenuto con l’accusa, in concorso con la diciottenne Elena Gioia, dell’omicidio di Aldo Gioia, padre della ragazza.
Durante il colloquio, Limata ha scambiato solo poche parole con i suoi legali, manifestando un evidente stato di profonda prostrazione e turbamento. Ha rivelato che, inizialmente, la sua relazione con Elena non aveva incontrato l’opposizione dei genitori di lei. Tuttavia, il quadro sarebbe radicalmente mutato quando la madre della giovane, acquisite informazioni sui precedenti penali di Limata, avrebbe iniziato a ostacolare attivamente il rapporto tra i due.
I difensori hanno confermato di aver riscontrato un peggioramento nel suo stato psicologico rispetto all’incontro precedente, trovandolo ancora più afflitto. Hanno altresì offerto al loro assistito la possibilità di un supporto psicologico, proposta che Giovanni Limata ha, per il momento, rifiutato. L’impressione prevalente è che, con il passare dei giorni, il giovane stia progressivamente prendendo piena coscienza della gravità delle sue azioni e dell’impatto devastante che queste hanno avuto.
