Stop alle feste private. In casa si potrà organizzare cene e feste con non più di 6 ospiti. Vietate le gite scolastiche e gli sport amatoriali di contatto come il calcetto. Mascherine consigliate anche in casa se si ricevono non conviventi. A matrimoni e funerali al massimo 30 persone cosentite. Ecco le novità consentite nel nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte a tarda notte, dopo un lungo confronto con le Regioni. Il Dpcm mette la museruola alla movida, vieta feste cerimonie se non per pochi intimi e fa appendere gli scarpini al chiodo ai dilettanti di molti sport.
Una firma quella di Conte che p arrivata dopo l’ennesimo stop. A chiedere un time out era stato il governatore emiliano, nonché presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, preoccupato per le ricadute che il provvedimento potrà avere per settori già allo stremo, come quello della ristorazione.
Le nuove misure saranno valide per i prossimi trenta giorni. Resta l’obbligo di indossare la mascherina praticamente sempre a meno che non si stia correndo o andando in bicicletta. La stretta più importante arriva soprattutto per vita sociale e feste.
Anche riguardo all’uso della mascherina non c’è un vero e proprio obbligo ma una raccomandazione “anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi“.
Confermata invece la riduzione della quarantena da quattordici a dieci giorni per i contatti stretti previa l’effettuazione di un tampone con risultato negativo. Stessa cosa per i positivi asintomatici, per i quali basterà un test negativo e non più due per poter uscire dalla quarantena e tornare alla vita normale.
Secondo le nuove regole ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi, quindi potranno continuare a servire i clienti solo i locali che abbiano tavoli al chiuso o all’aperto.
Il Dpcm interviene anche sulle gite degli studenti, come sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti, si legge nella bozza del dpcm, “da parte delle società professionistiche e a livello sia agonistico che di base dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”.
Per le competizioni sportive e’ consentita la presenza di pubblico, “con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori” all’aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all’ingresso.