Beniamino Pontillo: La Penna, la Poesia e la Dignità di un’Anima Inesauribile, Rievocata da Franco Petraglia

Beniamino Pontillo: La Penna, la Poesia e la Dignità di un’Anima Inesauribile, Rievocata da Franco Petraglia

Nonostante siano trascorsi ben ventisette anni da quel lontano 25 gennaio 1994, quando il Signore ti chiamò a sé nel Regno dei Cieli, la vivida immagine della tua persona, intrisa di semplicità e acuta intelligenza, continua a brillare intensamente nel mio cuore e nella mia mente. Si tratta di ricordi indelebili, frammenti del nostro passato che, persino dopo così tanto tempo, non si affievoliscono minimamente, ravvivati da quel profondo legame di stima, affetto e sincera amicizia che ha caratterizzato la nostra stretta e costante frequentazione.

Era in Piazza Nicola Amore, nel quartiere dei “quattro palazzi”, precisamente dinanzi all’allora Pasticceria Picardi, che elevavi con coraggio la tua voce critica contro i poteri costituiti – politici e istituzioni – rei di ignorare sistematicamente i tuoi umili appelli per un supporto sia morale che materiale. Le discordie familiari, mai sopite, aggravavano ulteriormente il tuo tormento interiore. La costrizione nel dormitorio pubblico ti aveva precipitato in una condizione di profonda indigenza, e trovavi conforto e ispirazione solo all’esterno, negli incontri con quelle persone che ti offrivano, seppur minima, un’espressione di solidarietà.

Tu, in cambio, dispensavi a noi tutti preziose lezioni di vita, diffondendo messaggi intrisi di amore, fratellanza e bontà cristiana. Sei stato, malgrado le asperità dell’esistenza, un luminoso esempio di dignità e raffinatezza per chiunque ti circondasse. Negli anni a venire, la tua memoria sarà perpetuata dalle tue poesie, dai tuoi racconti e dalla tua prolifica corrispondenza inviata al “Mattino” dalle Poste Centrali di Piazza Matteotti.

La tua era una personalità priva di orpelli superflui, eppure dotata di un ingegno poliedrico. Con il tuo ineguagliabile calore umano e l’ardente entusiasmo, eri capace di coinvolgere chiunque. Concludendo, come saggiamente affermava il poeta e scrittore libanese Kahlil Gibran, il ricordo rappresenta un modo per incontrarsi nuovamente. E per me, attraverso questa testimonianza scritta, è come se ogni giorno rivivessi la tua presenza. Grazie, caro Beniamino, per l’affetto che mi hai donato e che, a modo mio, ho cercato di ricambiare.