Mio carissimo Beniamino,
anche se sono trascorsi 27 anni da quel lontano 25 gennaio del 1994, quando il Signore ti volle a sè nel Regno dei cieli, l’immagine della tua figura umana, semplice e intelligente, rimane sempre accesa nel mio cuore e nella mia mente. Sono ricordi dei nostri flashback che, anche dopo tanti anni, non si sbiadiscono facilmente, perché ravvivati da quel trasporto,affetto e intensa amicizia che caratterizzarono la nostra assidua frequentazione. Era nella Piazza Nicola Amore(i quattro palazzi), davanti all’allora Pasticceria Picardi, dove sfilavi la corona contro chi era in alto(politici e istituzioni), perchè mai dava ascolto alle tue umili richieste d’aiuto morale e materiale. I dissidi con i tuoi familiari non erano stati mai assopiti e ciò faceva aumentare la tua sofferenza interiore. La tua relegazione nel dormitorio pubblico ti aveva gettato in una delle più nere miserie e trovavi solo sollievo e coraggio, fuori, nei tuoi incontri con le persone che ti offrivano una minima espressione di solidarietà. Tu, in cambio, davi a tutti noi lezioni di vita, distribuivi messaggi d’amore, di fratellanza e di bontà cristiana. Sei stato, nonostante le avversità della vita, un paradigma di dignità e di raffinatezza per tutti quelli che ti circondavano. A parlar ancora di te, negli anni avvenire, saranno le tue poesie, i tuoi racconti, la tua fitta corrispondenza scritta dalle Poste Centrali di Piazza Matteotti e inviata al “Mattino”. Una personalità, la tua, priva di ornamenti eccessivi ma di multiforme ingegno. Con il tuo calore umano ed il tuo immenso entusiasmo eri capace di contagiare chicchessia. Concludo dicendo che il ricordo, come diceva Kahlil Gibran (poeta e scrittore libanese) è un modo per incontrarsi. E per me, con questa testimonianza scritta ,è come se ti rivedessi ogni giorno. Grazie, Beniamino caro, per il bene che mi hai voluto e che io, a modo mio, ho ricambiato.