Eduardo De Filippo: A 121 Anni dalla Nascita, L’Eco Indelebile del Maestro.
Nel 121° anniversario della nascita di Eduardo De Filippo, il venerato teatro San Ferdinando, a lui così intrinsecamente legato, riapre i battenti. Questa significativa ricorrenza è celebrata anche dall’uscita di due nuove pubblicazioni, edite con Repubblica a Napoli, e dai toccanti ricordi condivisi sul palcoscenico da attrici che hanno iniziato la loro carriera proprio al suo fianco.
Come figlio spirituale di quella Napoli a me tanto cara, sento il profondo dovere di commemorare Eduardo De Filippo, il gigantesco drammaturgo, attore di teatro e cinema, sceneggiatore perspicace e poeta lirico, nato il 24 maggio 1900. La sua personalità era un connubio raro di semplicità e inflessibile rigore, sostenuto da una lealtà eccezionale che esigeva parimenti da chi lavorava con lui. La sua esistenza fu plasmata da privazioni, conflitti e sacrifici.
La sua incomparabile arte drammatica, giustamente, non ha mai conosciuto flessioni di popolarità, riscuotendo un successo travolgente a livello mondiale. Ovunque fosse presentato, era accolto con profonda ammirazione e vivo interesse. Riconosciuto tra i massimi esponenti della cultura italiana del Novecento, i suoi meriti artistici gli valsero l’onorificenza di senatore a vita.
Il suo esemplare impegno civile e politico a favore di Napoli, manifestato non solo attraverso la sua opera ma anche con una serie di concrete iniziative sociali, resta un’eredità illuminante. Della sua amata città, del suo intero universo, diceva con acutezza: “Napule è ‘nu paese curioso, è ‘nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca senza cuncierto scenne p’èstrate e sape recità”.
La comicità eduardiana, con la sua inconfondibile profondità, conserva un’unicità commovente. Per questo, trovo opportuno riportare qui un frammento del suo ultimo discorso, pronunciato a Taormina nel 1984: “…è stata tutta una vita di sacrifici e di gelo!! Cosi si fa il teatro. Così ho fatto! ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! e l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato.”
Tra le sue innumerevoli opere-capolavoro, alcune risuonano con particolare insistenza nella mia mente: “Natale in casa Cupiello”, “Filumena Marturano” e “Gli esami non finiscono mai”. Questi titoli rappresentano per me un promemoria costante, un sigillo indelebile della sua inestimabile eredità.
Grazie, maestro amatissimo, per i momenti di sublime bellezza e intensa profondità che ci hai donato!
