( Fernando Perrotta ) Mi ha sconcertato sentire in TV che: L’Orologio dell’Apocalisse 2023 segna -90 secondi: perché la fine è vicina come non mai. Notizia vietata ai cardiopatici se non approfondita.
Mi è sembrata subito un’affermazione da Testimoni di Geova, pur volendoli bene, mi hanno fatto fare tanti gesti scaramantici, che da sempre annunciano la fine che si avvicina esortandoci a ravvederci. (In realtà Si tratta di un orologio metaforico, ideato a Chicago nel 1947, che misura il rischio di una ipotetica catastrofe: il pericolo viene quantificato con la distanza temporale dalla mezzanotte, momento che segna appunto la fine del mondo). Inevitabilmente mi son rattristito ed ho approfondito sul perché di questa spada di Damocle che abbiamo in testa. Orbene, oggi a rendere la catastrofe ancora più imminente è la guerra in Ucraina e il rischio nucleare. Devo dire che non hanno tutti i torti e che tenuto conto dei posizionamenti delle centrali nucleari nei territori dove è in atto il conflitto, il rischio è davvero alto. Il mio pensiero e preoccupazione, è andato ai nostri bambini e giovani. Effettivamente questo prolungato evento bellico, davvero non ci voleva e si è inanellato a seguire altri come in un vortice nefasto da lasciare il segno. Pandemia, surriscaldamento globale e clima impazzito, e non ultimo guerra e rischio nucleare che ha dato il LA alla nuova posizione dell’orologio che segna la fine vicina. Pur vero che il secolo scorso le allora giovani leve, attraversarono un periodo disastroso tra guerra mondiale e la pandemia Spagnola, e magari se ci fosse stato questo metaforico orologio avrebbe segnato forse anche peggio. Ma erano più duri di pelle, o meglio dire, erano abituati a una vita di sacrifici e di traversie. Avevano, come dire, gli anticorpi per certe cose. Oggi la carne dei giovani è tenera. Le frustrate lasciano il segno soprattutto se si presentano in rapida successione. Mi piange il cuore a pensare cosa li aspetta, di dover fronteggiare un futuro, quando progressivamente, stanno vedendo incenerire i sogni che avevano di un futuro migliore. Ma la speranza è sempre quella di vederli a breve sorridere. Forza soprattutto ai bambini e ragazzi, nonché a tutti gli altri, speriamo che presto ci sia un’inversione di tendenza, sempre storto non può e non deve andare.