Azione di Dissenso in Campania: Due Giorni di Boicottaggio Contro la DAD

Azione di Dissenso in Campania: Due Giorni di Boicottaggio Contro la DAD

Un’ondata di dissenso, promossa da numerosi collettivi “No DAD”, sta prendendo forma in Campania in risposta alla recente proroga della chiusura degli istituti scolastici, imposta dall’amministrazione regionale con effetto immediato e valida fino al 14 marzo. Nelle giornate di domani e venerdì 5 marzo, i genitori e i tutori che si oppongono fermamente alla didattica a distanza e che invece sostengono il rientro in aula, si asterranno dal collegare i propri figli alle piattaforme di apprendimento virtuale.

Il gruppo “Usciamo dagli schermi” denuncia, tramite un comunicato, la retorica politica. Vengono reiterate frasi ad effetto quali “La scuola sarà l’ultima a chiudere”, “La scuola non ha mai interrotto l’attività” o “L’istruzione prosegue in modalità remota”. Tali asserzioni, tuttavia, sono definite ipocrite. La motivazione è duplice: in primo luogo, l’essenza stessa della scuola risiede nella sua dimensione fisica e comunitaria; in secondo luogo, è ormai incontrovertibile, anche a livello scientifico, che la DAD non solo non equivale a una vera esperienza educativa, ma esercita anche ripercussioni gravemente negative sullo sviluppo cognitivo e sul benessere psicologico dei minori. “Se la didattica a distanza viene usata come mero espediente per sostenere che le istituzioni educative non hanno mai cessato la loro funzione e mai lo faranno,” affermano i comitati, “allora la nostra risposta è chiara: disconnettiamoci.”

Parallelamente, i Comitati stanno avviando l’organizzazione di iniziative di apprendimento su base locale. “Sebbene la scuola abbia effettivamente chiuso le porte,” spiegano, “ci rifiutiamo categoricamente di confinare, ancora una volta, i nostri bambini e ragazzi dietro monitor che ne affievoliscono lo spirito giorno dopo giorno.” Questo ambiente li rende vulnerabili a fenomeni come la disattenzione, lo scoraggiamento, l’inquietudine e l’indifferenza. La posizione è unanime nel non voler accettare una sospensione delle attività didattiche imposta, ancora una volta, senza un’autentica giustificazione epidemiologica e al di fuori dei parametri del quadro legislativo nazionale. “Non si intende in alcun modo sacrificare il fondamentale diritto all’istruzione sull’altare di interessi politici o di una strumentalizzazione dell’emergenza sanitaria.”

In aggiunta a queste iniziative, per sabato 6 marzo è stata programmata una dimostrazione pubblica a difesa del diritto allo studio, in occasione del primo anniversario dalla controversa chiusura generalizzata delle scuole. Il ritrovo è fissato per le ore 11:30 presso la stazione Toledo della metropolitana di Napoli.