Sono quaranta le persone che compaiono nell’avviso di conclusione dell’inchiesta, firmato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal sostituto Miriam Lapalorcia, sulla gestione di alcuni centri per migranti nel Sannio. Nell’atto che prelude all’eventuale richiesta di rinvio a giudizio compaiono innanzitutto coloro che lo scorso 21 giugno erano finiti agli arresti domiciliari sulla scorta di un’ordinanza del gip Gelsomina Palmieri adottata nell’indagine del pm Patrizia Filomena Rosa e della Digos: Paolo Di Donato, 48 anni, di Sant’Agata dei Goti, ex amministratore e da qualche anno consulente del consorzio Maleventum; Giuseppe Pavone, 53 anni, di Benevento, dipendente del ministero della Giustizia che all’epoca lavorava in Procura; Felice Panzone, 58 anni, di Montecalvo Irpino, fino al gennaio 2017 funzionario aggregato alla Prefettura di Benevento; Salvatore Ruta, 58 anni, carabiniere in servizio alla Compagnia di Montesarchio, da un anno e mezzo in aspettativa e Angelo Collarile, 46 anni, di Benevento, dipendente del centro Luanfra, di cui viene considerato dagli inquirenti il gestore di fatto. Tutti avevano respinto gli addebiti, poi il Riesame, annullando alcune contestazioni, aveva disposto l’obbligo di firma per Collarile e riformato la misura a carico di Panzone (sospensione per 12 mesi), Ruta, Pavone (per entrambi la sospensione per 6 mesi), confermando gli arresti in casa solo per Di Donato, ma dopo aver annullato oltre la metà dei capi di accusa nei suoi confronti. Pur proposta dalla Procura, nessuna misura era invece stata applicata all’epoca, dal Gip, per Elio Ouechtati, 27 anni, di Montesarchio, indicato come amministratore solo formale di Maleventum; Carmelo Rame, 63 anni, di Montesarchio, Giovanni Pollastro, 31 anni, di Sant’Agata dei Goti, Bruno Tornusciolo, 70 anni, di Sant’Angelo a Cupolo, Nicola Calicchio, 37 anni, di Sant’Angelo a Cupolo, Salvatore Sorriento, 40 anni, di Gricignano, Michele Mammaro, 31 anni, di Sant’Angelo a Cupolo, Domenico Coppolaro, 63 anni, di Campoli Monte del Taburno, Cosimo Matarazzo, 57 anni, di Vitulano, Lucio Di Maio, 55 anni, di Napoli, ex funzionario della questura di Benevento addetto all’ufficio immigrazione.
Nessuna richiesta cautelare aveva invece riguardato Livio Ascierto, 44 anni, di Sant’Agata dei Goti, Mohammed Moctar, 30 anni, Carmine De Rosa, 60 anni, di Sant’Agata dei Goti, Alberto Parente, 56 anni, di Cervinara, Gianpiero Mennone, 45 anni, di Castelvenere, Giuseppe Caligiure, 70 anni, di Sant’Agata dei Goti, Maurizio Marinaro, 58 anni, di Sant’Agata dei Goti, Antonio Calvano, 39 anni, di Frasso Telesino, Nicola Parricelli, 51 anni, di Sant’Agata, Enzo Crescenzo Izzo, 32 anni, di Sant’Agata dei Goti, Maria Patierno, 50 anni, di Sant’Agata dei Goti, Nicola Caporaso, 31 anni, di Apollosa, Antonio Caporaso, 60 anni, di Campoli, Loreto Izzo, 21 anni, di Sant’Agata, Salvatore Buzzo,. 49 anni, di Caserta, Giuseppe De Simone, 50 anni, di Montesarchio, Pasquale Melisi, 51 anni, di Airola, Nunzio Melisi, 22 anni, di Sant’Agata, Carmine Della Gatta, 44 anni, di Gricignano, Paola Cantone, 45 anni, di Lusciano, Rocco Abbatiello, 53 anni, di Durazzano, Angelina Maria Rita Pastore, 54 anni, di Morcone, Giuseppina Pastore, 49 anni, di San Giovanni in Fiore, Rolando Di Bernardo, 53 anni, di Benevento, Nunzia Romano, 46 anni, di Sant’Angelo a Cupolo.
Venti i giorni a disposizione degli indagati per chiedere di essere ascoltati o produrre memorie difensive, poi il Pm procederà, come detto, alle richiesta di processo. Sono impegnati nella difesa gli avvocati Pietro Farina, Nazzareno Fiorenza, Alessio Lazazzera, Carmine Monaco, Luca Guerra, Giovanni Procaccini, Vittorio Fucci, Antonio Verde, Valeria Verrusio, Feliciano Salierno, Clara Niola, Andrea De Longis junior, Angelo Leone, Rossana Perillo, Antonella Maffei, Antonella Moscato, Angelo Riccio, Mariangela Crisci, Isidoro Taddeo, Roberto Pulcino, Diego Cavalieri, Giovannino Rossi, Carmen Gerarda Vetrone e Danilo Parente.