Carcere di Santa Maria Capua Vetere: Una Direttiva per Contrastare le Ritorsioni Mentre L’Inchiesta sulle Violenze Procede.

Carcere di Santa Maria Capua Vetere: Una Direttiva per Contrastare le Ritorsioni Mentre L’Inchiesta sulle Violenze Procede.

Al fine di prevenire l’individuazione e il potenziale bersaglio degli agenti di Polizia Penitenziaria, a seguito dell’emergere dell’inchiesta sulle presunte violenze all’interno del carcere, è stato diramato un consiglio: indossare l’uniforme esclusivamente in servizio, evitando di mostrarla al di fuori dell’ambiente lavorativo. Tale raccomandazione, veicolata tramite circolare, proviene dal provveditore reggente degli istituti penitenziari campani, Carmelo Cantone. Quest’ultimo è stato designato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) per subentrare ad Antonio Fullone, colpito da un provvedimento di interdizione proprio nell’ambito delle indagini relative al penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. La scelta di scoraggiare l’uso della divisa fuori dal luogo di lavoro è stata dettata dalla volontà di tutelare gli agenti da possibili ritorsioni, in quanto coinvolti in un’inchiesta che conta 117 indagati e che, lo scorso lunedì, ha portato all’applicazione di 52 misure cautelari a carico di funzionari e poliziotti. Le accuse si riferiscono a eventi accaduti il 6 aprile 2020. Come ricostruito nell’ordinanza dal G.I.P. di Santa Maria Capua Vetere, Sergio Enea, a seguito di una protesta interna al carcere, si verificò una “orribile mattanza”: un’azione di ritorsione, secondo gli inquirenti, celata sotto forma di perquisizioni straordinarie, che vide centinaia di detenuti subire pestaggi e umiliazioni.