Campania: Studio di Biomonitoraggio Svela Criticità Ambientali Nelle Valli del Sabato e dell’Irno
I risultati di un’ampia indagine di biomonitoraggio, condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno con sede a Portici, sono stati recentemente presentati presso la Regione Campania. Lo studio si è focalizzato in particolare sulle aree della Valle dell’Irno e della Valle del Sabato. L’analisi ha evidenziato diverse problematiche significative: per gli abitanti della Valle dell’Irno, che si estende tra le province di Salerno e Avellino, sono stati riscontrati livelli medi di mercurio significativamente più alti rispetto alla media del campione studiato. Parallelamente, nella Valle del Sabato, situata in provincia di Avellino, le preoccupazioni maggiori emergono da concentrazioni anomale di metalli pesanti e diossine.
L’obiettivo primario di questa ricerca era valutare l’entità della contaminazione ambientale (terreno, atmosfera e risorse idriche) in specifiche zone della Campania. L’indagine ha coinvolto un vasto campione di 30.000 cittadini volontari, selezionando tra questi 4.200 residenti da 175 Comuni distribuiti nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Salerno. Questi ultimi sono stati suddivisi in tre principali aree di influenza e ventuno raggruppamenti (cluster) distinti. I partecipanti allo studio hanno subito approfonditi esami clinici e test biologici, inclusi analisi su campioni di sangue, urine e feci, con lo scopo di quantificare la presenza di sostanze contaminanti.
I dati raccolti hanno rivelato situazioni di particolare gravità e rilevanza, in particolare nelle zone di Avellino Est, della Valle del Sabato, della Valle dell’Irno e in diverse municipalità al confine tra Napoli Nord e Caserta.
Commentando i risultati, il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha definito l’iniziativa “un lavoro imponente”, sottolineando che è stata “validata dall’Istituto Superiore di Sanità”. L’obiettivo era identificare con precisione i principali agenti inquinanti presenti sul territorio regionale. De Luca ha parlato di “operazione verità”, evidenziando come i biomarcatori abbiano dimostrato tassi di contaminazione più elevati nelle Valli del Sabato e dell’Irno, contrariamente a quanto spesso si pensa per i Comuni della cosiddetta “Terra dei Fuochi”.
Il governatore ha poi riaffermato l’impegno della Regione “nel contrastare ed eradicare le origini dell’inquinamento”. Questo studio si integrerà con la creazione di nuove infrastrutture dedicate alla prevenzione sul territorio. È prevista la costruzione di “case di comunità” ogni 40.000 residenti, concepite come centri nevralgici per potenziare, rispetto al passato, i programmi di screening oncologico e arginare l’incidenza di patologie tumorali. De Luca ha concluso evidenziando l’opportunità attuale di “istituire un sistema di medicina preventiva capace di salvaguardare al meglio la salute dei nostri cittadini”, definendo l’intera iniziativa “un’opera senza precedenti, un’indagine unica nel suo genere in Italia”.
